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News sull’omicidio di Pierina Paganelli a Rimini



10 Maggio 2024



17:56

Continuano le indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa a coltellate sette mesi fa in via del Ciclamino a Rimini. Secondo l’avvocata Monica Lunedei, che tutela i figli di Paganelli, sarebbe vicina una svolta nel caso.

“Un prelievo di campioni di Dna a tappeto su tutti i 500 residenti del comprensorio di via del Ciclamino? Non vediamo l’utilità di questa proposta, onestamente. Non ci sembra il suggerimento che ci consegnerà l’assassino di Pierina Paganelli”. A commentare così la proposta di Davide Barzan, consulente dello studio legale Barzan che segue Manuela Bianchi, è l’avvocata Monica Lunedei che tutela i figli della 78enne uccisa a coltellate il 4 ottobre 2023 a Rimini. Nell’intervista a Fanpage.it, la legale ha inoltre dichiarato che la svolta nel caso “è vicina”.

A sette mesi dalla scomparsa dell’anziana, infatti, non vi sono indagati iscritti al registro. I principali sospettati per il delitto avvenuto nel garage condominiale sono Manuela Bianchi, nuora di Paganelli, suo fratello Loris e i vicini di casa Valeria Bartolucci e Louis Dassilva, con il quale Bianchi avrebbe avuto una relazione extraconiugale per alcuni mesi.

Per il momento, però, i sospetti non hanno evidenziato una pista da seguire e i quattro non risultano indagati. Per Davide Barzan, consulente dello studio legale che segue la nuora della vittima, l’assassino andrebbe “ricercato in tutto il comprensorio di via del Ciclamino” e gli inquirenti dovrebbero procedere sottoponendo i suoi 500 residenti al test del Dna “su base volontaria”, seguendo l’esempio di quanto fatto per trovare il killer di Yara Gambirasio, l’adolescente uccisa a Brembate il 26 novembre 2010.

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“Noi non vediamo l’utilità in questa proposta – ha dichiarato a Fanpage.it l’avvocata Monica Lunedei -. È un atto, questo, che non può essere compiuto dal consulente criminalista che lo ha proposto, anche perché non ci sono indagati o imputati al momento. Allo stato attuale possono essere consigliati atti di indagine alla Procura,  possono essere portati elementi alla sua attenzione, ma a 7 mesi dal delitto mi sembra labile”.

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Avvocata, è possibile secondo lei fare un test del Dna su 500 persone residenti nel comprensorio di via del ciclamino? Sarebbe utile guardando anche cosa emerge dalle indagini?

Nessuno di noi conosce il contenuto del fascicolo di indagine, così come previsto dalla legge. Non vediamo l’utilità di questa proposta. È un atto che non può essere compiuto dal consulente criminalista che lo ha proposto, anche perché al momento non ci sono indagati o imputati. Inoltre non conosciamo la natura di tutti gli atti compiuti dalla Procura, se c’è stata la necessità di raccogliere campioni di Dna, probabilmente è stato già fatto. Potrebbero avere tra le mani elementi che nemmeno immaginiamo.

Una raccolta di campioni a tappeto su così tante persone non ci è sembrato il suggerimento che ci consegnerà l’assassino di Pierina. Siamo comunque sereni sul fatto che la Procura abbia un’idea molto chiara di quanto accaduto alla 78enne e che manchi ormai poco a renderlo pubblico.

Pierina e al sua famiglia

Pierina e al sua famiglia

Quando dice che manca poco, cosa intende? Ci sono nuovi elementi di indagine?

Noi siamo in contatto costante con la Procura. Ci muoviamo sulla base di sensazioni come le dicevo, ma l’idea è che siamo in mani più che esperte e che la situazione sia assolutamente sotto controllo da diverso tempo. Chi indaga ha un’idea lucida di quello che è accaduto, potranno mancare alcuni dettagli ma siamo sicuri che ragionevolmente a breve avremo risposte perfettamente motivate e supportate dagli elementi raccolti.

Sette mesi però sono tanti…

Questo è il relativismo del tempo: per i familiari della vittima ovviamente 7 mesi valgono 7 anni, per chi ha un taglio un po’ più tecnico è diverso. Noi siamo consapevoli che la Procura non ci ha mai fatto mancare un minuto del suo tempo o del suo impegno. Abbiamo percepito tutta la sicurezza, la competenza e l’umanità di chi ha portato avanti le indagini ed è per questo motivo che le esternazioni dei consulenti non possono far vacillare la fiducia che abbiamo negli inquirenti.

Con la svolta nelle indagini della quale parlavamo saranno sicuramente resi noti gli indagati del caso, ritenete che possa esserci qualcuno dei sospettati iniziali?

Ovviamente quello degli indagati è un passaggio obbligato. Per quanto riguarda i sospettati, non conosciamo altre piste e quindi dobbiamo ritenere che l’attenzione sia rimasta sui soggetti inizialmente individuati dopo il delitto. Potremmo però scoprire che è successo molto altro che non sappiamo. Siamo tutti ansiosi e in attesa di scoprire cos’è accaduto.

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