Storie Web mercoledì, Giugno 26
Notiziario

«L’approccio che è stato dato al processo di transizione ha aumentato i costi dell’energia penalizzando la competitività del sistema Italia e non solo. Si è sostituita la decarbonizzazione con l’elettrificazione. La scelta dalla Ue, di voler condizionare lo sviluppo a un’unica soluzione (energia rinnovabile come fonte ed energia elettrica come vettore) è stata possibile grazie alla più grande mistificazione dei nostri tempi, ovvero che con le rinnovabili l’energia sarebbe costata meno». A parlare è Giuseppe Ricci, presidente dell’Associazione italiana di ingegneria chimica (Aidic) a margine del 34° European Symposium on Computer -Aided Process Engineering (Escape 34) e del 15° International Symposium on Process Systems Engineering (Pse 24), organizzati appunto dall’Aidic con il supporto della Federazione Europea di Ingegneria Chimica (Efce)che si è tenuto a Firenze.

Secondo Aidic – che riunisce professionisti provenienti dall’industria e dal modo accademico operanti nel settore dell’ingegneria chimica – l’utilizzo di tutte le tecnologie disponibili rappresenta il metodo migliore per realizzare la decarbonizzazione, garantendo la sicurezza energetica. Questo significherebbe abilitare le tecnologie disponibili per applicarle secondo il loro grado di efficienza ed efficacia. Soluzioni come le rinnovabili verrebbero così affiancate alla produzione di energia elettrica da gas con cattura della CO2, per bilanciare la rete e ridurre gli investimenti per gli accumuli, peraltro non completamente sufficienti per soddisfare tutte le esigenze, il trasporto elettrico con i biocarburanti, questi ultimi applicati soprattutto sul trasporto pesante, aereo e marittimo dove l’ elettrificazione è enormemente costosa e tecnologicamente immatura, l’idrogeno deve poter essere anche blue (da gas con la cattura della CO2), come fattore di riduzione del costo dello stesso e per abilitare il green, che altrimenti non potrà svilupparsi come previsto dalla Ue, perchè troppo costoso e comunque discontinuo.

«Anche l’energia rinnovabile ha un costo elevato – dice Ricci -, perché gli investimenti sono enormi non solo per la produzione ma soprattutto per la rete, per gli accumuli e per tutti gli interventi necessari a renderla continua e affidabile; inoltre non si possono elettrificare tutti i consumi. Ci sono i cosiddetti HTA che non possono essere elettrificati, in assoluto o solo a fronte di investimenti insostenibili. In primis molti settori dell’industria e poi il trasporto pesante su strada, il trasporto aereo e quello marittimo. Se partiamo dalla consapevolezza che l’energia rinnovabile costa e la decarbonizzazione costa tantissimo, allora diventa naturale seguire il concetto di neutralità tecnologica e di mix energetico piuttosto che una sola soluzione scelta su basi ideologiche». Per il presidente di Aidic «sarebbe più sensato puntare alla decarbonizzazione utilizzando tutti i vettori energetici disponibili e non solo elettricità e idrogeno, in particolare considerare attentamente l’utilizzo di combustibili derivati da rifiuti e da biomasse ottenute senza competere con le produzioni alimentari e senza deforestazione, fonti già oggi ampiamente disponibili su scala industriale ed economicamente competitive».

Condividere.
© 2024 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.