Storie Web martedì, Dicembre 17
Notiziario

Compiere 18 anni può rappresentare un problema, soprattutto per i minori migranti non accompagnati. Per loro i percorsi di crescita in Italia e di inserimento possono interrompersi bruscamente. Lo attesta il report di Save the children “Nascosti in piena vista” che quest’anno punta la lente proprio sul compimento dei 18 anni e sul passaggio alla vita adulta dei minori non accompagnati. Una soglia critica e a volte traumatica per loro. In occasione della Giornata Internazionale del migrante, Save the Children accende i riflettori sulla condizione di questi minori, che, reduci da viaggi terribili e rischiosi per sfuggire da guerra e povertà, continuano un percorso costellato da ostacoli e difficoltà. Per loro una serie di sliding doors: accertamento dell’età, accoglienza, apertura della tutela e rilascio del permesso di soggiorno.

Fra il 2014 e il 2024 giunti in Italia oltre 127mila minori soli

Perchè i minorenni sono sempre più coinvolti nelle migrazioni. Tra il 2014 e il 2024 sono arrivati in Italia, da soli, via mare, 127.662 minori stranieri non accompagnati, con una media di 11.600 arrivi l’anno. Si tratta in prevalenza di adolescenti e preadolescenti e, in alcuni casi, anche di bambini. Allargando lo sguardo a sei Paesi tra i principali punti di ingresso nell’Ue – Grecia, Italia, Bulgaria, Spagna, Cipro e Malta – si stima che nel 2023, 55.700 minori siano entrati da soli o con le proprie famiglie. Il 64%, ben 35.500, erano non accompagnati o separati, di cui la metà, 18.820, arrivati via mare solo in Italia, dato in calo nel 2024, a quasi 7.900.

Nel sistema di accoglienza e protezione oltre 19mila giovani stranieri

Nel sistema di accoglienza e protezione in Italia ci sono 19.215 minori stranieri non accompagnati . Oltre il 75% ha tra i 16 (23,75%) e i 17 anni (52,15%), il 13,66% tra 7 e 14 anni e solo l’1,65% è nella fascia 0-6 anni. La Sicilia, ancora una volta, è la regione con la maggiore incidenza di minori stranieri soli (4.555 minori presenti al 31 ottobre 2024, pari al 24,78% del totale).

La maggior parte di sesso maschile

La maggioranza netta dei minori soli è di sesso maschile (87,70%), mentre le bambine e ragazze rappresentano il 12,30%, un’incidenza sul totale dei minori in continuità con gli anni passati. Tra le nazionalità più rappresentate ci sono quella egiziana (3.849), quella ucraina (3.631) , la gambiana (2.224), la tunisina (1.973), la guineana (1.515).

Il rischio di interrompere il percorso verso l’autonomia

«I minori stranieri che giungono soli in Italia devono poter contare sulla possibilità di crescere in un ambiente fatto di amicizie, relazioni e sostegno, come tutti i loro coetanei. Spesso invece arrivano alla maggiore età e devono disporre di un lavoro e di una abitazione autonoma per poter rimanere regolarmente nel territorio, tutte conquiste che i loro coetanei ottengono nel corso di molti anni. Tuttavia, se le prime fasi dell’arrivo e dell’accoglienza in Italia non consentono loro un supporto adeguato, il rischio è che ai 18 anni il percorso verso l’autonomia venga di fatto interrotto bruscamente. A fare la differenza è infatti la qualità dell’accoglienza, che andrebbe prevista presso una famiglia affidataria o in una struttura dedicata.», spiega Antonella Inverno, responsabile ricerca e analisi dati di Save the Children.

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