Cresce il peso dell’assistenza sulle pensioni erogate dall’Inps. Nel 2024 le nuove prestazioni pensionistiche assistenziali liquidate dall’Inps, al netto della gestione dei dipendenti pubblici, sono state 707.156, il 49,3% del totale, contro il 48,6% del 2023. Complessivamente lo scorso anno sono state erogate 1.434.086 pensioni (erano poco più di 1,36 milioni nel 2023) e il 50,7% è risultato di natura previdenziale. Gli importi “annualizzati” stanziati per i nuovi trattamenti pagati nel 2024 ammontano a 15,1 miliardi. A fotografare l’andamento del flusso pensionistico, con l’esclusione degli assegni ai dipendenti pubblici, è l’Osservatorio dell’Istituto, dal quale emerge che le prestazioni pensionistiche monitorate all’inizio di quest’anno sono in tutto 17.986.149, di cui 13.687.335 (il 76,1%) di natura previdenziale e 4.298.814 (il 23,9%) di natura assistenziale. A livello territoriale, il Mezzogiorno è l’area con l’incidenza più alta di pensioni di invalidità civile: 80,8 assegni ogni mille residenti (erano 77,4 nel 2023), esattamente il doppio del Nord, che si ferma a quota 40,4. L’Inps fa anche notare che il 53,5% delle pensioni erogate presenta un importo inferiore a 750 euro. E per le donne si sale al 64,1%.
Le pensioni private di natura previdenziale costano 226,6 miliardi
Dall’Osservatorio Inps emerge che le pensioni vigenti al 1° gennaio 2025 sono 17.986.149, di cui 13.687.335 (il 76,1%) di natura previdenziale e 4.298.814 (il 23,9%) di natura assistenziale. Il costo annuo è di 253,9 miliardi, 226,6 dei quali sostenuti dalle gestioni previdenziali e 27,3 miliardi da quelle assistenziali. Il 46,4% delle pensioni è a carico alle gestioni dei dipendenti privati, a cominciare dal Fondo pensioni lavoratori dipendenti che gestisce il 43,8% del complesso delle pensioni erogate e il 57,2% degli importi in pagamento.
Sale il peso delle pensioni assistenziali
Nel 2024 sono state liquidate dall’Istituto 1.434.086 nuove pensioni: il 50,7% di natura previdenziale e il 49,3% di natura assistenziale. Una percentuale, quest’ultima, lievitata dello 0,7% in un solo anno. L’Inps osserva che le prestazioni di tipo assistenziale sono costituite per il 20,6% da pensioni e assegni sociali, di cui il 38,1% erogate a soggetti di sesso maschile, il restante 79,4% delle prestazioni sono erogate ad invalidi civili sotto forma di pensione e/o indennità. E queste ultime sono liquidate a uomini nel 42% dei casi. Sempre il monitoraggio evidenzia che il 42,3% di pensioni e assegni sociali hanno avuto origine da una pensione di invalidità civile: «ne deriva che le prestazioni legate all’invalidità sono 3.788.119 e costituiscono l’88,1% del complesso delle prestazioni assistenziali». La Calabria è la regione con il maggior numero di pensioni assistenziali ogni mille residenti: 131
In forma anticipata il 59,2% delle pensioni «previdenziali» vigenti al 1° gennaio 2025
È in forma anticipata il 59,2% del totale delle pensioni “previdenziali” Inps (al netto di quelle dei dipendenti pubblici) che risultano vigenti al 1° gennaio 2025 (oltre 13,6 milioni). Circa il 73,4% delle pensioni di anzianità/anticipate sono erogate a soggetti di sesso maschile.
Al Sud le invalidità sono il doppio del Nord
All’inizio di quest’anno risultano complessivamente in pagamento oltre 3,41 milioni di prestazioni a invalidi civili. L’incidenza di queste prestazioni ogni mille abitanti è di 80,8 nelle aree del Mezzogiorno e delle Isole, di 60,2 nel Centro Italia e di 40,4 nelle regioni settentrionali. Che, in ogni caso, si confermano al primo posto per numero complessivo di pensionati con il 47,3% delle prestazioni pensionistiche erogate. Al Nord c’è il maggior numero di pensioni ogni mille residenti (312,7).