Il passaporto americano, per la prima volta in vent’anni, non è fra più “potenti” del mondo. Cioè quelli che permettono di viaggiare senza visto. Con il documento statunitense è possibile farlo in 180 Paesi, gli stessi di quello malese.
E così, gli Usa sono dodicesimi nella classifica globale stilata da Henley & Partners, basata sui dati dell’International Air Transport Association. Una discesa continua, considerando che nel 2014 gli Stati Uniti erano al primo posto. Ciò «segnala un cambiamento fondamentale nella mobilità globale e nelle dinamiche di soft power», secondo Christian Kaelin, presidente di Henley & Partners.
Il rapporto cita la politica dell’amministrazione Trump come uno dei fattori che hanno contribuito al crollo nella classifica. In particolare, la stretta sull’immigrazione da parte dell’amministrazione del presidente Trump, che ha visto il Dipartimento di Stato annunciare l’avvio di una revisione della documentazione di oltre 55 milioni di titolari di visti statunitensi per potenziali violazioni.
«Le Nazioni che abbracciano l’apertura e la cooperazione stanno facendo passi da gigante – ha aggiunto – mentre quelle che si aggrappano ai privilegi del passato vengono lasciate indietro».
Fra le prime c’è anche l’Italia, che adesso è al quarto posto della classifica. Il passaporto dà accesso a 188 Paesi senza necessità di visto. Il podio è completato da Giappone (189), Corea del Sud (190) e Singapore (193).