Storie Web sabato, Maggio 18
Notiziario

I fatti in mattinata nel centro catanese. La vittima, un 60enne imbianchino non sarebbe legata alla criminalità locale e, in base a quanto trapelato, pare che il fatto di sangue sia da ricondurre ad un’accesa discussione degenerata qualche mese fa e vecchi rancori.

Immagine di repertorio

Mattinata di paura quella di oggi, sabato 4 maggio, nel centro di Misterbianco, in provincia di Catania, dove un uomo è stato gambizzato sotto gli occhi del avventori di un bar della centralissima via Giacomo Matteotti nel comune siciliano. Secondo gli investigatori, l’uomo con la pistola e la sua vittima si conoscono. Esclusa, al momento, la pista malavitosa.

Stando alle prime testimonianze, raccolte dai carabinieri della stazione locale e del comando provinciale di Catania, a sparare sarebbe stato un uomo arrivato a bordo di una macchina, alla cui guida si ipotizza ci fosse un’altra persona: sceso dalla vettura ha affiancato la vittima e gli ha esploso contro almeno tre colpi di pistola, scatenando il panico in strada e fra i clienti dell’esercizio. Poi è andato via a bordo della stessa auto.

Il ferito è stato soccorso da personale del 118; dopo essere stato stabilizzato sul posto, è stato trasportato con un’ambulanza in ospedale.

Torna dal bar e sale in auto per ripartire, la macchina prende fuoco: conducente muore carbonizzato

La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta. La vittima è un imbianchino di circa 60 anni che ora è ricoverato in ospedale. Nonostante le ferite alle gambe e alle mani, non sarebbe comunque in pericolo di vita.

Le modalità della sparatoria in un primo momento hanno fatto pensare ad un agguato di stampo mafioso, maturata in ambito della criminalità organizzata, forse volto a lanciare un messaggio a terzi. Tuttavia successivamente gli inquirenti hanno appurato che i due si conoscevano. Si ipotizza quindi che alla base dell’attacco possano esserci vecchie ruggine tra carnefice e vittima.

Indagano i Carabinieri. Un sospettato è stato individuato dai Carabinieri ed è stato portato in caserma per gli accertamenti di rito.

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