Le esportazioni di orologi svizzeri sono scese in giugno, ma hanno mantenuto una sostanziale stabilità nei primi sei mesi 2025. L’export di segnatempo elvetici in giugno è stato di 2,15 miliardi di franchi (2,3 miliardi di euro), il 5,6% in meno rispetto allo stesso mese del 2024. Nel primo semestre 2025 le esportazioni sono state pari a 12,91 miliardi di franchi (13,8 miliardi di euro), lo 0,1% in meno in rapporto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Dopo il pieno fatto in aprile gli Stati Uniti, mercato numero uno, hanno registrato in giugno una marcata flessione, come già era successo in maggio. In aprile c’era stato l’effetto annuncio dei dazi, con la corsa alle scorte da parte degli operatori d’oltreoceano. L’effetto si è poi esaurito e lo si è visto nelle cifre di maggio e giugno. La Cina ha avuto in giugno un rimbalzo, dopo le molte discese, mentre Giappone e Hong Kong hanno avuto contrazioni. Singapore, Germania ed Emirati Arabi Uniti hanno registrato il segno positivo, l’Italia ha contenuto la flessione.
Questo il quadro dei primi dieci mercati in giugno: Stati Uniti 310 milioni di franchi (-17%), Cina 172 milioni (+6%), Regno Unito 155,9 milioni (-0,1%), Giappone 155,6 milioni (-11%), Hong Kong 147 milioni (-10%), Singapore 144 milioni (+2%), Germania 125 milioni (+5%), Francia 122 milioni (-6%), Italia 110 milioni (-1%), Emirati Arabi Uniti 100 milioni (+2%). Nel mese sono stati gli orologi di fascia medio-alta, e non di fascia alta come spesso avviene, a fare da traino.
Le esportazioni di segnatempo di gamma alta, con prezzo sopra i 3 mila franchi, hanno registrato un -9% in valore; la gamma medio-alta, con prezzo tra 500 e 3 mila franchi, ha invece ottenuto un +16%; la gamma media, con prezzo tra 200 e 500 franchi, ha registrato un -24%; la gamma di base, con prezzo sotto i 200 franchi, ha avuto un -10%.
La fotografia dei primi sei mesi, sempre per quel che riguarda i primi dieci mercati, è abbastanza diversa da quella del solo mese di giugno. Gli Stati Uniti restano ampiamente in positivo e l’Italia anche ha un segno più, seppure molto contenuto. Gli altri mercati principali sono in negativo. Queste le cifre del primo semestre: Stati Uniti 2,5 miliardi di franchi (+20%), Giappone 931 milioni (-3%), Cina 893 milioni (-18%), Hong Kong 877 milioni (-13%), Regno Unito 823 milioni (-0,5%), Singapore 807 milioni (-3%), Germania 646 milioni (-0,8%), Francia 632 milioni (-6%), Emirati Arabi Uniti 621 milioni (-1%), Italia 521 milioni (+0,8%).