Export di orologi svizzeri in calo in settembre. Il buon andamento di mercati di rilievo come Regno Unito, Hong Kong, Cina, Singapore, non è bastato a compensare l’ampia caduta del maggior mercato, quello degli Stati Uniti, dove l’effetto dazi si è fatto sentire. L’Italia rimane nella top ten dei mercati conservando il suo decimo posto, con una flessione contenuta.
Le esportazioni complessive di segnatempo elvetici nel mese sono state di 1,99 miliardi di franchi (2,15 miliardi di euro), il 3,1% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Senza la discesa degli USA, ci sarebbe un aumento del 7,8%. Nei primi nove mesi di quest’anno l’export è stato di 18,95 miliardi di franchi (20,53 miliardi di euro), l’1,2% in meno in rapporto allo stesso periodo dell’anno passato.
Le cifre di settembre mostrano all’interno della top ten quattro mercati in positivo e sei in negativo: Regno Unito 173 milioni di franchi (+15%), Giappone 158 milioni (-7%), Stati Uniti 157 milioni (-55%), Hong Kong 155 milioni (+20%), Cina 151 milioni (+17%), Singapore 133 milioni (+8%), Francia 107 milioni (-3%), Germania 103 milioni (-14%), Emirati Arabi Uniti 100 milioni (-0,8%), Italia 92 milioni (-3%).
Per quel che riguarda il tipo di prodotto esportato nel mese, solo la gamma medio-alta ha avuto il segno positivo. La gamma alta, quella con prezzo sopra i 3 mila franchi, che tradizionalmente fa da traino, questa volta ha registrato un -3% in valore; la gamma medio-alta, con prezzo tra 500 e 3 mila franchi, ha avuto invece un +4%; la gamma media, con prezzo tra 200 e 500 franchi, ha registrato il calo maggiore, con un -22%; infine la gamma di base, con prezzo sotto i 200 franchi, ha archiviato un -9%.