“Il mondo si sta lentamente abituando alle guerre. Negli ultimi due decenni, i conflitti militari sono divampati uno dopo l’altro in tutto il mondo: dal Caucaso al Medio Oriente, e ora la guerra russo-ucraina che infuria da tre anni. Notizie e immagini di distruzione e vittime di guerra ci piovono addosso. All’inizio siamo scossi, poi rattristati, e infine iniziamo ad abituarci. Ma man mano che il mondo si abitua alle guerre, queste diventano sempre più pericolose, come un incendio in una torrida giornata estiva. Se non facciamo nulla, prima o poi le fiamme raggiungeranno il nostro Paese, le nostre case e il futuro dei nostri figli. Se vogliamo preservare la pace in Ungheria, non possiamo nuotare con la corrente mainstream di Bruxelles”. Lo scrive il primo ministro ungherese Viktor Orban su Facebook.
“Vogliamo rimanere fuori dalla febbre della guerra che si diffonde in tutto il mondo. Ecco perché dallo scoppio della guerra russo-ucraina, abbiamo costruito una coalizione contro la guerra” aggiunge, specificando che oggi riferirà “al Santo Padre e, più tardi, al primo ministro italiano sugli sforzi compiuti dall’Ungheria”.
Orban vedrà la premier Meloni nel primo pomeriggio.
“L’Unione europea non conta nulla. Donald Trump sbaglia su Putin, andrò da lui per fargli togliere le sanzioni alla Russia”. Ha affermato Orban conversando con La Repubblica a margine della sua visita a Roma.
“Abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere la guerra. Purtroppo, non abbiamo un ruolo. L’Europa è totalmente fuori dai giochi”, ha affermato Orban, spiegando che “presto sarò da Trump per risolvere il problema delle sanzioni al petrolio”. Sull’incontro con Meloni, spiega che “il punto importante è il futuro dell’economia europea, perché sulla guerra resta ben poco da fare”.
Tajani: “Ungheria paese amico, non c’è nulla di male a ricevere Orban”
“Meloni è un leader di un paese che fa parte dell’Unione europea, non c’è nulla di male a ricevere Orban. L’Ungheria è un paese amico, poi uno può essere più o meno d’accordo sulle politiche di uno Stato, però io sono sempre rispettoso di tutte le identità nazionali. Essere europeista non significa cancellare le identità nazionali, anzi, l’Europa è forte delle sue differenze, non sono mai per criminalizzare qualcuno. A volte pure le criminalizzazioni sono strumentali”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un convegno sulla pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma.













