«La realtà a Gaza è una realtà post-apocalittica: tutto è stato distrutto, i combattimenti continuano, la zona è diventata una specie di zona di morte per la popolazione e stiamo sostanzialmente assistendo all’emergere di una sorta di interruzione post-apocalittica della guerra»: lo ha dichiarato il Commissario generale dell’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, in un’intervista all’emittente tv Al Jazeera.
Israele riprende gli attacchi
Israele ha ripreso intensi attacchi sulla Striscia di Gaza il 18 marzo, facendo crollare una tregua con il movimento palestinese Hamas, mediata da Stati Uniti, Egitto e Qatar, entrata in vigore il 19 gennaio e che ha visto il ritorno di 33 ostaggi israeliani in cambio del rilascio di circa 1.800 detenuti palestinesi. Da allora, più di 1.500 persone sono state uccise, secondo il Ministero della Salute del Territorio palestinese, al quale Israele ha interrotto gli aiuti da oltre un mese.
Esercito israeliano licenzierà riservisti che condannano guerra
Intanto si apprende che l’esercito israeliano ha dichiarato che licenzierà i riservisti dell’aeronautica militare che hanno firmato una lettera in cui condannano la guerra a Gaza, sostenendo che serve solo a interessi politici invece di riportare a casa gli ostaggi.
In una dichiarazione all’Associated Press, un ufficiale dell’esercito ha affermato che non c’è spazio per alcun ente o individuo, compresi i riservisti in servizio attivo, “di sfruttare il proprio status militare mentre partecipano contemporaneamente ai combattimenti”, definendolo un abuso di fiducia tra comandanti e subordinati.
Quasi 1.000 riservisti e pensionati dell’aeronautica militare israeliana hanno firmato una lettera, pubblicata giovedì sui media israeliani, chiedendo l’immediato ritorno degli ostaggi, anche a costo di porre fine ai combattimenti.