La lettera inviata dalla Casa Bianca all’università di Harvard – che avanzava pretese su ammissioni, assunzioni e programmi accademici – sarebbe stata spedita “per errore” dal consigliere legale ad interim del Dipartimento della Salute, Sean Keveney, membro della task force contro l’antisemitismo. Lo riporta il New York Times.
Il prestigioso ateneo ha reagito rifiutando pubblicamente il contenuto della lettera, considerato troppo invasivo e incompatibile con l’autonomia accademica. La Casa Bianca ha però confermato la sostanza del messaggio e ha accusato l’università di aver interrotto unilateralmente il dialogo, pur lasciando aperta la possibilità di riprendere i contatti.
Il confronto si è intensificato quando l’amministrazione Trump ha minacciato di bloccare finanziamenti federali per 2,2 miliardi di dollari e di revocare l’esenzione fiscale dell’ateneo. Harvard, da parte sua, ha ribadito che la lettera – firmata da tre alti funzionari e inviata da un indirizzo governativo – non poteva essere ignorata o considerata non ufficiale.
Dietro le quinte, sempre secondo il Nyt, diversi esponenti della Casa Bianca avrebbero cercato di minimizzare, sostenendo che il documento doveva restare interno alla task force o essere inviato in un secondo momento. Ma a quel punto, lo scontro era ormai pubblico. Harvard aveva già respinto la proposta e l’amministrazione non ha ritirato la lettera, confermandone in sostanza la linea politica.