Storie Web venerdì, Luglio 18
Notiziario

La Corte Penale Internazionale ringrazia la Germania per l’arresto dell’ex alto funzionario libico, Khaled al Hisri,  noto come Al-Bouti, considerato uno dei principali collaboratori del generale libico Osama Njeem Almasri e ha ringraziato le autorità tedesche per la collaborazione. L’uomo è stato arrestato ieri in Germania su mandato segreto emesso dalla Cpi che lo accusa di crimini contro l’umanità e crimini di guerra

Negli stessi minuti in cui si esprime ufficialmente la Corte con sede all’Aia, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, torna sul tema durante la IV edizione di “Parlate di Mafia”  organizzato da Fratelli d’Italia presso la Camera di Commercio di Roma. In particolare Nordio si esprime sulla vicenda che riguarda critiche nei suoi confronti da parte di un magistrato mentre era in servizio: “L’altro giorno un magistrato in servizio si è permesso di indicare su un giornale tutti gli errori fatti dal ministro nel caso Almasri. Che un magistrato si permetta di censurare su un giornale le cose che ho fatto, in qualsiasi paese al mondo avrebbero chiamato gli infermieri. Potrebbe essere oggetto di valutazione“. 

“I magistrati – aggiunge il ministro – sono convinti di godere di una impunità tale da poter dire quello che vogliono. Questo rimane fino a che non faremo una riforma perché non c’è sanzione difronte a esondazioni improprie“.

Sulle ultime vicende che riguardano il caso Almasri Nordio risponde così: “Quando riferirò in Aula sul caso Almasri? Quando sarà il momento”.

Dopo l’arresto in Germania di Al-Buti, pendono altri 8 mandati di arresto diramati dalla Corte penale internazionale contro altrettanti cittadini libici. Tra di loro Almasri, arrestato in Italia e poi rimpatriato in Libia.   

La Cpi ricorda che il 12 maggio scorso la Libia  ha accettato la giurisdizione della Corte sul suo territorio per eventiregistrati tra il 2011 ed il 2027. Tra i ricercati c’è anche Saif Al-Islam Gheddafi, uno dei figli dell’ex rais del Paese.

Chi è Al-Bouti, il braccio destro di Almasri arrestato ieri

Al-Bouti è braccio destro del leader della milizia salafita Forze di deterrenza speciale (Rada), Abdul Raouf Kara, di cui fa parte anche  Osama Almasri e che semina il terrore nel carcere di Mitiga. Quest’ultimo è il capo della polizia giudiziaria che supervisiona i centri di detenzione di Tripoli, accusato di crimini di guerra per casi di “trattamento crudele, tortura, stupro, violenza  sessuale e omicidio” commessi nel penitenziario. 

La notizia è stata riportata ieri dai social media della Brigata 444, alleata del governo del  primo ministro del governo di Tripoli riconosciuto dalla comunità  internazionale Abdul Hamid Dbeibah, in guerra contro i salafiti di  Rada per il controllo della capitale libica.        

L’arresto di Al-Bouti è avvenuto a Francoforte.  Nelle scorse settimane Tripoli è stata teatro di violenti scontri  armati tra milizie pro e contro il governo Dbeibah, scoppiate il 12  maggio in seguito all’uccisione di Abdel Ghani al-Kikli.

Di lui si è occupato anche il panel of expert delle Nazioni Unite. Secondo gli inquirenti Onu, Al-Bouti avrebbe ricoperto un ruolo di vertice nella prigione dove sono state denunciate “detenzioni arbitrarie, torture, confisca dei propri averi e umiliazioni sessuali delle detenute da parte delle guardie”. Recentemente il libico aveva fatto perdere le proprie tracce. Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe stato anche protetto da presunti “incarichi diplomatici”.

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