La corsa delle aziende ad accappararsi merci, prima che scattino dazi pesanti, porta il Fondo monetario a essere più ottimista – su una crescita globale che potrebbe essere più sostenuta.
La stima del PIL passa dal 2,8 al 3 per cento quest’anno, il prossimo sale di un decimo al 3,1. A pesare sono appunto maggiori scambi commerciali. Ma gli economisti di Washington, aggiornando del loro rapporto, avvertono: il quadro è contraddistinto da enorme incertezza proprio dovuta al caos dazi. In ogni caso il Fondo monetario rivede al rialzo, seppure di poco, anche le stime del PIL italiano. Nel 2025 la crescita sale allo 0,5% mentre per il 2026 resta invariata a +0,8%. In leggero miglioramento anche le previsioni di crescita della Germania. Tra gli altri Paesi europei, resta invariata la stima di Francia e Spagna, dove il PIL crescerà del 2,5 per cento.