Storie Web lunedì, Marzo 10
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Dopo la scivolata a 50km/h alla Strade Bianche, Tadej Pogacar ha confermato la scarsa qualità di tenere la bicicletta su sterrato e fuoristrada. A tal punto che dalla UAE Emirates è arrivato il no secco per la partecipazione alla prossima Parigi-Roubaix: “Non può correre altri rischi, poteva fratturarsi la clavicola… Ora il prossimo obiettivo dev’essere la Milano-Sanremo”

Lo spaventoso ruzzolone di Tadej Pogacar a 50 chilometri dall’arrivo della Strade Bianche in cui ha dominato come sempre, ha spaventato un po’ tutti: i tifosi, disabituati ad una situazione simile da parte di un campione considerato sempre più alla stregua di un robot impeccabile, e gli addetti ai lavori che hanno valutato quanto successo sotto un profilo ben più analitico e, a suo modo, più preoccupante: la scarsa dote dello sloveno a gestire la bicicletta sullo sterrato. Non a caso, lo stesso Pogacar a fine gara ha ammesso di aver avuto un “totale blackout, panico nella mia testa”. Parole che hanno fatto scattare un campanello d’allarme in tutta la UAE Emirates: “Sarà il caso che non corra la Parigi-Rubaix, lì sì che potrebbe farsi davvero molto male”.

Pogacar e la Parigi-Roubaix nella testa: “Può essere che ci sia, vedremo…”

Nei progetti della UAE Emirates XRG non era stata inserita nel calendario annuale di Pogacar la Parigi-Roubaix e quindi il problema non sussisteva. poi è stato lo stesso sloveno a gettare l’amo: “Non lo so, ci sto pensando” aveva detto in tempi non sospetti, aprendo una porta fino a quel momento chiusa: “Ci sono buone probabilità che sarò al via nel prossimo futuro. Non posso ancora dire se sarà questa stagione o l’anno prossimo… Ma è possibile che io partecipi quest’anno. Vedremo. Penso che la decisione verrà presa dopo la Milano-Sanremo”.

I problemi di Pogacar sullo sterrato: “Ho pensato, m*rda ora è davvero finita”

Parole che la UAE vorrebbe restassero tali. Vedendo e rivedendo la brutta caduta avvenuta sulla Strade Bianche si ha avuto infatti la conferma della difficoltosa gestione della bici da parte di Pogacar. E se sulla “Eroica” c’erano solamente alcuni tratti di sterrato sulla Parigi-Roubaix il tracciato “fuori strada” è di gran lunga il padrone assoluto della Classica primaverile francese. Un problema più che serio, anche perché Pogacar sa perfettamente di avere un vero e proprio tallone d’Achille quando non pedala sull’asfalto: “Ho avuto un attimo di panico nella mia testa e ho pensato: m*rda, adesso è finita. Poi mi sono rialzato ma non credo farò mai del ciclocross… non fa per me”.

Pogacar alla Strade Bianche: “Volevo far vedere di essere bravo, ho dimostrato di essere una schifezza”

La UAE dice no a Pogacar: “Niente Roubaix, può rovinare una stagione intera”

E il tarlo nella testa dello sloveno potrebbe condizionarlo proprio nella Roubaix dove tra sterrato e sanpietrini, i problemi rispetto alla Strade Bianche saranno moltiplicati, aumentando i rischi di caduta che il Team non vuole assolutamente correre. Il team manager dell’UAE Emirates, Mauro Gianetti sembra avere già posto il veto sulla partecipazione di Pogacar all’edizione 2025: “Tadej vuole provare la Roubaix, ma continuo a dirgli di aspettare prima di farlo. Non dovrebbe correre altri rischi perché potrebbe farsi davvero male lì. Un incidente grave potrebbe mettere a repentaglio il suo Tour de France” ha proseguito Giannetti, “e forse anche l’intera stagione. Spero che quest’anno non lo faccia. E glielo ripeto: c’è ancora abbastanza tempo nella sua carriera per correre la Parigi-Roubaix”.

Dunque, per il fenomeno del ciclismo moderno, niente Parigi-Roubaix malgrado il suo ego lo spingesse a farla: “Tadej avrebbe potuto rompersi la clavicola e ferirsi gravemente. Ha sbattuto la testa, ma fortunatamente è atterrato sull’erba. È pieno di abrasioni, ma poteva andare molto peggio”, ha detto il tm della UAE. “Ora ha due settimane per riprendersi e rimettersi in sesto. Milano-Sanremo è il suo prossimo grande obiettivo.”

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