Storie Web domenica, Giugno 23
Notiziario

Nella conferenza stampa finale del G7 in Puglia, Giorgia Meloni ha chiuso le polemiche sull’inserimento dell’aborto nel documento: lo scontro è stato “del tutto artefatto”, e “capisco perché polemiche come questa nascono e vengono alimentate, ma non è stato un tema di discussione”.

“È stato un successo, senza timore di smentita. Ancora una volta l’Italia ha dimostrato di essere all’altezza di eventi di straordinaria rilevanza”. Giorgia Meloni ha aperto la conferenza stampa conclusiva del G7  con lunghi ringraziamenti ai leader partecipanti e alle delegazioni diplomatiche, a forze dell’ordine e cittadini pugliesi. È stato anche il primo G7 con la presenza di un Papa: “Non smetterò mai di ringraziarlo abbastanza per il regalo che ci ha fatto, e anche per il rispetto che ha dimostrato rimanendo oltre tre ore ad ascoltare gli interventi di tutti i leader”, ha detto Meloni.

Poi la presidente del Consiglio ha passato in rassegna i punti più importanti inseriti nel documento conclusivo, che aveva attirato controversie per il suo trattamento dei temi dell’aborto e dei diritti Lgbtq. Interrogata sul primo argomento, Meloni ha ribadito la linea: “In vertici come questi, per non ripetere pari pari le cose già inserite in anni passati, si richiamano le dichiarazioni di anni precedenti, come è stato fatto. È stata una polemica del tutto artefatta. Capisco perché polemiche come queste nascono e perché da alcuni vengono alimentate, ma non è stato un tema di discussione nei nostri incontri”.

Tornando ai contenuti del documento conclusivo, l’intervento del Papa “ha dato concretezza all’idea di dare un’etica agli algoritmi dell’Intelligenza artificiale. Abbiamo approvato l’iniziativa di un marchio che consente alle imprese che adottano un codice di condotta di essere riconoscibili dai consumatori”. Il primo punto trattato è stato quello dell’Ucraina: “Abbiamo raggiunto un accordo tutt’altro che scontato per un sostegno finanziario aggiuntivo di circa 50 miliardi di dollari”, un “passaggio politico fondamentale” che “nelle prossime settimane sarà definito dal punto di vista tecnico”. Oggi si tiene in Svizzera una conferenza di pace, senza la Russia: “Se questo è possibile, è perché con il nostro sostegno abbiamo consentito che l’Ucraina non fosse invasa”. Nel prestito da 50 miliardi di dollari “non intervengono le nazioni europee”, ma sarà concretamente fornito da Stati Uniti, Regno Unito, Canada e in parte il Giappone.

I leader firmano le dichiarazioni finali del G7: resta fuori il riferimento all’aborto

Sul Medio oriente, si conferma il sostegno alla proposta degli Stati Uniti per il cessate il fuoco: “Ne ho parlato negli incontri bilaterali con il presidente Biden e con diversi altri leader. Voglio ribadire che sono particolarmente fiera dell’impegno che l’Italia ha saputo dimostrare in questi mesi, particolarmente sul fronte umanitario”, per quanto proprio l’Italia sia stato tra i Paesi che per ultimi hanno ripreso i finanziamenti all’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, Unrwa.

“Adesso dobbiamo lavorare per la pace, dobbiamo avere dialogo e riconoscere il diritto di Israele di vivere nella pace e quello dei palestinesi di avere il loro Stato. Questo è quello che stiamo facendo, ed è l’unico modo per gestire il problema. Sembra che Israele stia candendo nella trappola di Hamas, che sta funzionando, ma dobbiamo lavorare per la pace”, ha detto Meloni rispondendo a una domanda sull’assenza di sanzioni o prese di posizione contro la condotta del governo di Israele.

Il G7 ha anche parlato di flussi migratori “per la prima volta nella sua storia”, con un piano per “promuovere scambio di informazioni” anche in ambito di intelligence, seguendo “l’approccio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ‘follow the money'”. Sotto l’aspetto dell’economia e le politiche fiscali, si è riconfermato il “forte impegno politico” del G7 sulla global minimum tax. E infine il clima: “Dobbiamo lavorare con un approccio pragmatico, tenendo sempre presenti le esigenze del nostro sistema produttivo e dei nostri cittadini. Non possiamo cadere che nel paradosso che per proteggere l’ambiente finiamo per avvantaggiare nazioni che sono in competizione con noi e non si fanno grandi problemi ad adottare tattiche commerciali aggressive, spesso proprio a danno dell’ambiente”.

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