Storie Web mercoledì, Luglio 30
Notiziario

Dopo Milano e Roma è il momento di Londra: la capitale inglese, infatti, ospiterà la prima sede di Naba, acronimo per Nuova Accademia di Belle Arti, oltre i confini nazionali. L’apertura del campus, duemila metri quadrati circa all’interno dell’Olympic Park, è prevista per ottobre 2026 con tre corsi triennali nel campo del fashion e del design.

Il primo passo verso l’estero

Si tratta del primo grosso investimento all’estero per l’istituto, che è parte del gruppo internazionale Galileo Global Education, e del primo test sui mercati stranieri per una realtà che, in Italia, accoglie più di uno studente su tre dall’estero: «Naba ha quasi cinquant’anni di storia, ma negli ultimi vent’anni ha avuto una crescita esponenziale – ha detto Daniele Bisello o Ragno, managing director di Naba -. Con circa 6.000 studenti è l’accademia di Belle arti più grande d’Italia nonché la più internazionale: la quota di studenti stranieri è pari al 35% del totale e arriverà a breve al 40 per cento. Una ricerca realizzata da Doxa, che verrà pubblicata a breve, calcola che 9 studenti su 10 abbiano un impiego (stage incluso) a un anno dalla laurea.Adesso Naba è anche la prima Accademia di Belle Arti italiana ad essere riconosciuta nel Regno Unito. In virtù di questo, avevamo bisogno di uscire anche dal perimetro nazionale: mettere un piede in una città come Londra, un punto di riferimento internazionale, è il primo passo. E credo diventerà una mossa strategica verso altri mercati, europei e non».

Tra gli studenti stranieri che frequentano le scuole di Milano e Londra, infatti, ci sono molti scandinavi, ma anche turchi. Nazionalità che hanno sopperito alle minori presenze dalla Cina.

La nuova sede e l’offerta formativa

La nuova sede di Londra – la terza dopo quella di Milano e di Roma – partirà in concomitanza con l’avvio dell’anno accademico 2026/27 e con tre percorsi di studio principali: Design, Fashion design e Fashion marketing management. A questi, poi, si aggiungeranno nuovi corsi anche nel segmento delle arti visive e multimediali che, dice Bisello o Ragno, «hanno molto seguito soprattutto tra gli studenti cinesi».

I programmi –in lingua inglese – sono studiati «in osmosi» con quelli delle scuole italiane, con un orientamento pratico, grazie ai laboratori, interdisciplinare e connesso con il mondo del lavoro. I professori saranno di base a Londra, visto il nutrito parterre «di professionisti italiani che negli anni si sono trasferiti nella capitale inglese per lavorare nella moda, nel design e nell’arte». Ma non vengono esclusi legami con l’Italia, sia in termini di “scambi” con le scuole di Milano e Roma, sia in termini di stage: «L’ufficio placement sarà condiviso», dice il managing director.

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