Primo effetto tassi sul mercato dei mutui e sulle erogazioni complessive di credito al consumo. Il valore dei mutui immobiliari complessivamente erogati alle famiglie torna a crescere del +4,1% nei primi 9 mesi dell’anno, grazie alla ripresa dei mutui con finalità di acquisto abitazione e alla prosecuzione della crescita delle operazioni di surroga. In crescita del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2023 anche il credito al consumo. È quanto emerge dalla cinquantasettesima edizione dell’Osservatorio sul credito al dettaglio di Assofin, Crif e Prometeia .
Lo spaccato
A trainare il comparto, anche nel mercato europeo, sono stati i prestiti personali (+11,2%) e i finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli erogati ai privati presso i concessionari da operatori captive e multiprodotto (+7,8%). I finanziamenti finalizzati all’acquisto di altri beni/servizi (come arredo, elettronica ed elettrodomestici) riescono a replicare i volumi dell’anno precedente, anche grazie al contributo dei finanziamenti “small ticket” a sostegno dell’eCommerce. Inoltre, le operazioni “instalment” – funzione che permette il finanziamento di una o più spese attraverso un importo prestabilito e un piano di rimborso predefinito – hanno favorito il lieve recupero del valore delle rateizzazioni via carte di credito (+2,2%). Infine, l’evoluzione positiva dei prestiti ai pensionati e ai dipendenti privati ha sostenuto le erogazioni della cessione del quinto dello stipendio/pensione che hanno azzerato il proprio calo (-0,2% nei primi 9 mesi del 2024).
I prestiti per la casa
Sul fronte dei mutui, è tornato a crescere il valore di quelli immobiliari (+4,1%). Nel dettaglio, le erogazioni di mutui per acquisto (al +14,2% nel terzo trimestre) sono saluti nei primi 9 mesi dell’anno a +1,2%, anche grazie all’offerta dei mutui green. Il valore dei volumi di mutui surrogati ha inoltre continuato a mostrare un trend di netto incremento (+59,1% nel periodo in esame).
Dopo il biennio 2022-23 – caratterizzato dalla perdita di potere d’acquisto e dell’innalzamento dei tassi di interesse – nel 2024 la qualità del credito alle famiglie è stata sotto controllo, nonostante la leggera crescita del tasso di default (1,4% a settembre). Nello specifico, per quanto riguarda il credito al consumo, secondo l’Osservatorio Crif, Assofin e Prometeia, nei primi 9 mesi dell’anno si registra un aumento moderato degli indicatori di rischiosità. L’incremento è stato trainato dai prestiti personali, mentre resta stabile la qualità del credito dei finanziamenti per l’acquisto auto. In lieve crescita anche il tasso di default degli altri prestiti finalizzati non auto. Invece relativamente al settore dei mutui immobiliari, la qualità del credito resta elevata e sostanzialmente stabile.