Storie Web sabato, Luglio 27
Notiziario

«In Italia le ricostruzioni, dopo una calamità, sono lunghe e costano tantissimo, troppo. Questa è l’esperienza del passato, degli ultimi 100 anni». Lo ha detto il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, aprendo il suo intervento al convegno sulla ricostruzione organizzato nella sede del Dipartimento della Protezione Civile, a Roma. Titolo: ’’Calamità: nuovi percorsi per la ricostruzione’’, un incontro che mira ad approfondire il percorso normativo e tecnico in materia di ricostruzione post calamità, avviato con l’approvazione della Legge Delega e finalizzato all’adozione di una disciplina organica degli interventi di ricostruzione nei territori colpiti da eventi emergenziali di rilievo nazionale.

Costretti in molti ad abbandonare i luoghi d’origine

«Molte persone sono costrette ad abbandonare i luoghi di origine quando la ricostruzione tarda ad arrivare – ha aggiunto -. Ecco l’urgenza di un modello unico di ricostruzione che abbiamo voluto come governo. Bisogna accelerare il ripristino delle condizioni di vita per scongiurare lo spopolamento. Non basta ricostruire in un’area disastrata, occorre anche creare le premesse perché in quell’area si attivino le dinamiche di crescita e di sviluppo socio-economico». Spesso, infatti, ha ricordato il ministro, «in mancanza di un modello normativo, si polverizzano esperienze e diversificano gli interventi da un territorio all’altro».

Ritardi, corruzione, speculazione

«Ai ritardi alcune volte si sono aggiunte l’incapacità di agire, la corruzione e la speculazione – ha sottolineato il ministro -. Le vicende legate al terremoto dell’Irpinia credo siano significative. L’operazione di ricostruzione è sempre complessa e difficile. Deve fare i conti in primis con lo stato d’animo della gente, dei superstiti, delle famiglie in lutto. E poi l’avvenuta trasformazione del paesaggio crea spaesamento».

Curcio: una nuova gestione emergenziale

«Oggi abbiamo un’opportunità formidabile. Abbiamo un disegno di legge di ricostruzione che è in lavorazione, c’è un dibattito parlamentare importante. Dobbiamo uniformare le procedure per la ricostruzione per renderle omogenee. Ma abbiamo anche un’altra opportunità, un disegno di legge inserito nelle misure di semplificazione normativa più ampia che dà la delega al Governo per modificare alcuni temi in materia di codice di protezione civile», ha sottolineato il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. «Questo avrà ancora più senso per le prossime sfide. È evidente – ha detto ancora Curcio – che i cambiamenti climatici, le modifiche del sistema di protezione civile ci stanno proiettando verso una gestione emergenziale che è molto diversa da quello che abbiamo fatto sino ad oggi’».

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