L’aumento di casi di Mpox, precedentemente noto come vaiolo delle scimmie, impone il mantenimento dello stato di emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. Lo ha annunciato il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus. La decisione arriva dopo la quarta riunione del Comitato di Emergenza, svoltasi il 5 giugno, che ha confermato la gravità della situazione.
Il Comitato, riconoscendo i progressi nella capacità di risposta in alcuni Paesi, ha informato che “l’Mpox continua a costituire una emergenza internazionale, in base al continuo aumento del numero di casi, incluso un recente aumento in Africa occidentale, e alla probabile trasmissione non rilevata in corso in alcuni Paesi al di fuori del continente africano”.
Emergenza mondiale
Il 14 agosto 2024 il Comitato di emergenza dell’Organizzazione Mondiale della sanità (Oms), aveva dichiarato Mpox un’”emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale” (PHEIC), decisione che comporta l’implementazione di misure straordinarie a livello globale per contenere l’epidemia. Ora, a distanza di quasi un anno, la conferma di quella decisione in quanto, come si legge nella nota dell’Oms: “L’aumento dell’mpox continua a soddisfare i criteri di un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale (PHEIC) stabiliti nel Regolamento sanitario internazionale (RSI)”.
L’Oms segnala criticità operative nella sorveglianza, nella capacità diagnostica e nella risposta globale, aggravate da una preoccupante carenza di finanziamenti. Questi ostacoli “compromettono l’efficacia delle misure di contenimento, rendendo necessario un sostegno internazionale rafforzato”.
Nuove raccomandazioni
L’Oms ha inoltre adottato le raccomandazioni temporanee aggiornate fornite dal Comitato per gli Stati membri attualmente alle prese con focolai di mpox. Le nuove linee guida puntano a migliorare la prevenzione, il controllo della trasmissione e la risposta sanitaria sul campo.
La crisi di Mpox, inizialmente dichiarata emergenza internazionale il 14 agosto 2024, è ancora lontana dalla conclusione. Il virus, partito dalla Repubblica Democratica del Congo, ha continuato a diffondersi nei Paesi confinanti e in altri continenti.
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