Storie Web sabato, Agosto 2
Notiziario

Moulinex Blend Up è un frullatore. Ha la forma del frullatore e il rumore del frullatore. Scegli il programma – ne ha otto – premi start e poi puoi osservare i pezzi di frutta, di ghiaccio o di verdura frantumarsi in piccoli pezzi fino a diventare liquido denso che sale e scende nel bicchiere. Blend Up apparentemente fa quello che ti aspetti da un frullatore. L’ho voluto provare proprio per questo. Non ci devi parlare, non ti risponde, non è collegato a ChatGPT o ad Alexa, non ti sussurra ricette e non si connette online per aggiornare il firmware.

È un elettrodomestico che sembra felicemente e convintamente nato negli anni Novanta, e non ha nessuna intenzione di concedere alcunché alla GenZ, all’AI Gen e al digitale. Non ha display touch, non ha app e non si connette ai vostri dispositivi più avanzati. Non gli interessa. Il suo scopo è tritare, frullare e sminuzzare. Non ti intrattiene, si concentra su una cosa alla volta perché possiede tre lame affilate e precise che ruotano grazie alla potenza di un motore da 1000 W. Non ha velleità altre rispetto a quella di svolgere la sua funzione, che poi è quella di fare smoothie, bevande vegetali, zuppe, salse e molto altro ancora. Volendo, le uniche concessioni alla contemporaneità sono «auto clean», che è un programma dedicato per facilitare la pulizia delle lame e del bicchiere, e «silence mode», che è una funzione silenziosa per frullare in modo delicato, senza disturbare. Sono i due programmi che non uso mai. Proprio perché è un frullatore, ed è un elettrodomestico che serve anche per disintossicarsi dalla contaminazione dell’AI.

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