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Notiziario

A maggio 2024 sono stati individuati 283 eventi cyber, in aumento del 148% rispetto al mese precedente. Questi ultimi hanno avuto un impatto su 175 soggetti nazionali: 121 appartenenti alla constituency (l’insieme dei soggetti nei confronti dei quali il Csirt, l’hub nazionale delle notifiche obbligatorie e volontarie di incidenti previste per legge, offre servizi e supporto in termini di prevenzione, monitoraggio, rilevamento, analisi e risposta al fine di prevenire e gestire gli eventi cibernetici); i restanti hanno riguardato cittadini e società private operanti in settori non critici. Questi numeri provengono dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, e sono utili per caratterizzare lo stato della minaccia cyber in Italia. Per quanto riguarda i settori che hanno subito attacchi, 72 hanno coinvolto la pubblica amministrazione centrale (+188% rispetto al semestre precedente), 40 i trasporti (+112%), trenta il comparto telecomunicazioni (+81%). Servizi finanziarie e manifatturiero hanno registrato rispettivamente 13 attacchi, contro gli undici del settore energetico. Per quanto riguarda il manifatturiero la crescita è stata del 117% rispetto al semestre precedente.

Il tema è stato al centro della Conferenza internazionale per la costruzione di un ecosistema di cyber capacity building, che si è scolta martedì 2 luglio alla Farnesina. All’incontro hanno partecipato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il responsabile dell’Interno Matteo Piantedosi, il direttore dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi e rappresentanti di enti pubblici e privati e del mondo accademico. Dopo la sessione istituzionale, introdotta da Tajani, la conferenza si è sviluppata nel corso della mattinata con interventi dei rappresentanti delle principali istituzioni coinvolte, aziende ed enti accademici attivi nel campo della cybersicurezza, con l’obiettivo di dar vita a un ecosistema capace di operare a livello internazionale, in un’ottica di promozione del saper fare italiano, di approfondimento di priorità operative e geografiche, di sviluppo di partenariati pubblico-privato, conferendo operatività alla proiezione del sistema cyber italiano ed europeo.

Tajani: sinergia pubblico-privato contro crescenti minacce

«Di fronte alle crescenti minacce alla nostra sicurezza in ambito cibernetico – ha detto Tajani – , il Governo è fortemente impegnato in un’azione volta a rafforzare la sinergia tra enti pubblici e privati, mondo accademico e centri-studio». L’obiettivo principale, ha aggiunto, è favorire una maggiore proiezione internazionale dell’Italia in un settore di rilevanza strategica, in attuazione della Strategia nazionale di cybersicurezza.

Cybersicurezza, Frattasi,serve sforzo congiunto pubblico-privato

«Le politiche di cybersicurezza sono diventate prioritarie in un periodo di crescenti attacchi informatici e la partnership pubblico-privato è importante, le istituzioni da sole non possono farcela», ha sottolineato il prefetto Bruno Frattasi, intervenendo alla Conferenza internazionale per la costruzione di un ecosistema di cyber capacity building, che si è svolta alla Farnesina. Quello di oggi, ha spiegato Frattasi, «è il primo di una serie di incontri e le iniziative di cyber capacity building verso Paesi terzi assumono particolare rilievo in questo momento. Sono un’occasione per promuovere prodotti e servizi di imprese nazionali e non dobbiamo presentarci in ordine sparso. Siamo tutti chiamati ad uno sforzo congiunto, la coesione di azione è indispensabile per la credibilità del sistema Paese che deve presentarsi unito».

Piantedosi: «Difesa cyber contro la tempesta di disinformazione»

«La trasformazione digitale – ha affermato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi intervenendo alla Conferenza – è una forza potente con enormi potenzialità ed anche grandi rischi. Per questo la creazione di un sistema di sicurezza cyber è prioritario. Serve un’adeguata protezione dagli attacchi: si pensi alla tempesta di disinformazione che si scatena durante gli appuntamenti elettorali, o ai massicci attacchi ad ospedali ed aziende di trasporti. Sono azioni che possono paralizzare settori importanti di un Paese. Lo sviluppo di un expertise in materia è dunque un elemento vitale. Lo sviluppo di capacità nel settore della sicurezza informatica – ha continuato Piantedosi – è divenuto un aspetto essenziale delle prerogative di uno Stato, al pari della sua forza militare ed economica. Garantire l’inviolabilità delle infrastrutture informatiche non aumenta soltanto il livello di sicurezza di un Paese, ma favorisce anche la fiducia, l’innovazione e la crescita economica». Il titolare del Viminale ha quindi rimarcato il ruolo del ministero dell’Interno, «pilastro dell’architettura della difesa digitale, con il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche ed il Comitato di analisi sicurezza cibernetica che valuta le minacce». Piantedosi ha infine sottolineato l’importanza del cyber anche negli aiuti ai Pesi terzi. «La Costa d’Avorio – ha ricordato – ci ha chiesto aiuto nel contrasto alle minacce cibernetiche. Investire in “capacity building” è l’approccio del piano Mattei e l’Italia è in una posizione ideale per rendere Africa più sicura anche sotto questo aspetto».

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