Storie Web domenica, Luglio 7
Notiziario

In una fase politica in cui destra e sinistra litigano sull’autonomia differenziata, Milano e Palermo e rispettivi sindaci (Beppe Sala e Roberto Lagalla), cercano in modo bipartisan connessioni nord-sud a livello di impresa, education, economia digitale, capitale umano, investimenti e buone prassi amministrative in un orizzonte euro-mediterraneo. Da qui il titolo del forum: Milano-Palermo, Genio Mediterraneo. Ieri c’è stata la presentazione a Milano; il 4-5 novembre prossimi un primo workshop a Palermo.

«Milano è una città sicuramente più internazionale, più politecnica e più aperta alle partnership pubblico-privato ma anche Palermo è una città del fare, con una solida cultura universitaria», ragiona il sindaco meneghino Sala. «Due mesi fa sono stato all’inaugurazione di una società informatica, qui a Milano. C’era anche la rettrice del Politecnico. Le ho detto che se il suo ateneo sfornasse 50 ingegneri in più ogni anno li assumerei subito, vista la carenza che c’è», continua il sindaco. «Poi mi sono detto: invece che attirare laureati siciliani a Milano, perché società di questo genere non si radicano anche a Palermo, dove c’è un’ottima tradizione ingegneristica? Questo, ad esempio, potrebbe essere un campo in cui le nostre due città collaborano e creano connessioni».

Milano e Palermo sono due città “gate”, di frontiera, storicamente aperte e inclusive, che già nel corso del Novecento hanno intrattenuto rapporti speciali. Lo hanno fatto, però, in una dimensione “nazionale” e in un contesto pre-globalizzazione in cui i flussi economici, industriali, culturali, letterari e migratori sono stati quasi sempre dal sud verso il nord con Milano che fungeva da magnete. Si pensi al ruolo centrale che hanno avuto personaggi “siciliani” come il banchiere Enrico Cuccia, dominus di Mediobanca, o Elio Vittorini con le sue competenze politecniche o ancora un intellettuale di calibro europeo come Leonardo Sciascia, con il suo amore per Manzoni e Stendhal.

Per questo rilanciare oggi una relazione speciale tra queste due città può essere utile collocando l’alleanza ad un livello diverso, insieme europeo e mediterraneo, convinti che il destino della nostra unione continentale dipenda, oltre che dal confronto competitivo con la Cina e dalla riscrittura del patto con l’alleato americano, dal rapporto con la sponda nordafricana del mare nostrum, epicentro di divisioni e guerre drammatiche.

«Mi convince l’idea di mettere in linea la cultura mitteleuropea che Milano esprime e quella di Palermo quale punto di connessione tra cultura, appunto, europea e mediterranea», conferma Lagalla. Anche per il sindaco palermitano, come per Sala, l’aggancio di questa nuova relazione deve essere pragmatico e fattuale. «La Sicilia – spiega – è al centro delle connessioni digitali tra Europa, Medio Oriente e Africa. Palermo già oggi è la terza provincia in Italia per assorbimento di competenze digitali. Stiamo offrendo alle grandi imprese del settore di insediarsi sul nostro territorio, offrendo occasioni di lavoro qualificato ai laureati siciliani. Perché allora non allargare il rapporto con Milano, che è la migliore su piazza?», contribuendo così ad un metodo che possa fare dell’Italia una nazione più unita ed europea.

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