Fatto e approvato il bilancio, nel Comune di Milano si passa ora alla fase due, quella in cui vengono proposti gli ordini del giorno che nel 2025 verranno collegati proprio all’esercizio previsionale. Ed è oggi il giorno in cui la maggioranza di centrosinistra voterà la richiesta di rimodulazione dell’Irpef, riassumibile in due mosse: aumentare, a favore delle fasce inferiori, la soglia di esenzione da 23mila a 25mila euro e, per compensare, far salire l’aliquota per i redditi più alti allo 0,9 per cento.
Una possibilità, quest’ultima, che a oggi l’amministrazione comunale milanese non ha, visto che andare oltre lo 0,8% in autonomia è concesso solo a Roma, in qualità di Capitale italiana. Il consiglio comunale quindi, con un voto a maggioranza, chiede che venga consentita questa scelta anche al capoluogo lombardo.
Il dialogo che si apre adesso è quindi tra Palazzo Marino e governo: la giunta guidata da Giuseppe Sala è stata investita dal consiglio e dovrebbe portare avanti l’istanza. Che poi, alla fine, si inserisce nella stessa piattaforma già aperta da anni, quella dei Comuni che chiedono maggiore autonomia gestionale e fiscale.
Oggi si vota per aumentare l’Irpef a Milano
«L’incremento della soglia di esenzione per i redditi più bassi potrebbe essere finanziato attraverso un aumento dell’aliquota Irpef destinato ai redditi più alti senza gravare ulteriormente sulle fasce più vulnerabili», dice l’ordine del giorno. Oltre a questo viene chiesto che Milano possa modulare anche la tassa di soggiorno «destinabile a politiche di welfare e redistribuzione», evidenzia ancora il documento.
Entrando nel merito, non ci sono ancora proiezioni ufficiali di quale sarebbe la fascia di reddito da tassare maggiormente. Nel frattempo però il Comune è libero di alzare in autonomia la soglia di esenzione a 25mila euro, e trovare da subito coperture diverse all’interno delle proprie casse. Fatto non scontato, visto che ogni anno la composizione del bilancio rappresenta un gioco di equilibrio, sebbene i conti del 2025 siano migliorati dal punto di vista strutturale.