Storie Web venerdì, Febbraio 7
Notiziario

È iniziato ufficialmente il countdown alla Milano fashion week dedicata alle collezioni donna per l’autunno-inverno 2025-26, in programma dal 25 febbraio al 3 marzo. Una vetrina importante per i brand che presenteranno nei sette giorni di calendario – gli appuntamenti sono 153, le sfilate sono 62 tra fisiche e digitali – ma anche, come ha detto l’assessora alla Moda Alessia Cappello «un’occasione di business che produce un beneficio importante per la città»: l’impatto economico stimato dal centro studi di Confcommercio Milano, Lodi e Monza e Brianza, è poco sotto ai 185 milioni di euro, in crescita del 2,3% rispetto all’anno scorso. Analizzando le varie voci dell’indotto, 85 milioni di euro (46%) saranno spesi in shopping, 72 milioni (39%) in pernottamenti e ristorazione e 27,7 milioni (15%) nei trasporti. Nonostante la sostanziale stabilità dei visitatori (si prevedono 113 mila persone circa, -0,8% sul 2024, con un aumento degli italiani e un leggero calo degli stranieri), a trainare l’indotto sarà la spesa media che salirà a 1.641 euro, +3,1% sul 2024.

La moda nel 2025: l’obiettivo è la stabilità, con una ripresa nel 2° semestre

La stima del valore dell’indotto riconferma la centralità della fashion week milanese: «Un evento unico che compete con Parigi per essere la più importante settimana della moda al mondo – ha detto Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della moda italiana (Cnmi) – e un volàno per l’industria che dobbiamo saper tutelare e potenziare». Specialmente in un momento critico come questo: i Fashion Economic Trends della Cnmi confermano i preconsuntivi diffusi prima di Natale, con i ricavi del settore moda “allargato” a occhiali, gioielli e beauty in calo del 5,2% a 96 miliardi. Di questi, 91 miliardi sono stati generati dal commercio estero, che, invece, nonostante le complessità geopolitiche dell’anno scorso e seppure in rallentamento, ha segnato un +2,5% rispetto al 2023. E, a fronte di un calo nell’import, contribuito alla cifra record di 44 miliardi di euro di saldo commerciale. Segnali di stabilizzazione – come il calo dei ricavi pari al -4,2%, il dato “migliore” dell’anno – sono arrivati dal quarto trimestre 2024: «Questi dati meno negativi rispetto a quelli dei primi tre trimestri ci fanno essere moderatamente ottimisti. Speriamo che il 2025 sia un anno di tenuta rispetto all’anno scorso, ma è presto per dirlo», ha commentato Capasa. Che su una delle incognite principali del 2025, i dazi che potrebbero essere imposti dagli Usa, si è detto «fiducioso, non mi aspetto che ci sia un attacco così ostile alla seconda industria italiana. Se arrivano i dazi, possiamo fare poco: possiamo solo accettarli».

Per i settori collegati export a +21,8%

La fashion week che è alle porte sarà un’importante vetrina per la moda italiana all’estero, complice il contributo di Ice che porterà a Milano compratori da paesi chiave. Nei primi 10 mesi dell 2024, le esportazioni dei cosiddetti settori “core” (abbigliamento, calzature, pelletteria) sono calate del -4,2%, con il picco negativo segnato dall’export verso la Svizzera (-48,7%), storicamente un hub logistico per i gruppi del lusso e il -11,8% della Corea, ma con la Francia, primo mercato, tenuta. Scenario diverso – ma non per il calo dell’export verso la Svizzera (-15,3%) – per i settori collegati che hanno registrato un incremento delle esportazioni in valore del 21,8%, trainato dal boom della Turchia (+387,5%) ma con performance positive anche in Spagna (+17,3%) ed Emirati (+14%).

Il calendario della Cnmi, fitto di eventi, punta proprio a raggiungere un’audience globale (anche attraverso lo streaming), puntando su un’alternanza tra marchi storici – come Fendi, che celebra 100 anni con una sfilata co-ed, oppure Prada, Armani, Dolce&Gabbana, Ferragamo e Gucci, che apre la kermesse – ed emergenti, tra cui il salernitano Francesco Murano, beneficiario del Fashion Trust 2024, ma anche i nomi già più affermati come Marco Rambaldi, Giuseppe Di Morabito e Francesca Liberatore, per citare solo coloro che organizzano una sfilata in presenza.

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