Il post su X a firma di Satya Nadella delle 19.29 del 28 luglio risulta essere chiarissimo negli intenti: “oggi presentiamo la modalità Copilot in Edge – ha scritto il Ceo di Microsoft – ed è il nostro primo passo verso la reinvenzione del browser per l’era dell’intelligenza artificiale…. Puoi usare Copilot per analizzare le tue schede aperte, come faccio io qui con gli articoli pubblicati dal nostro team su varie riviste nell’ultimo anno. E c’è molto altro ancora in arrivo, tra cui azioni integrate che ti consentono di delegare attività durante la navigazione”.
La sintesi di questo annuncio è facilmente comprensibile: la società di Redmond, con il lancio di Copilot Mode per Edge, integra l’AI nel proprio software di navigazione e quindi capacità di comprendere e interpretare le richieste di ricerca dell’utente, di predirne le intenzioni e di agire autonomamente per conto dell’utente stesso come un vero e proprio agente intelligente. La strada, insomma, è quella intrapresa da Google e da OpenAI non più tardi di un paio di settimane fa: il browser non è (o non sarà) più solo uno strumento per visualizzare siti Web, ma un compagno di navigazione che monitora la nostra attività, ne capisce gli obiettivi e suggerisce azioni concrete per raggiungerli.
Cosa cambia nell’esperienza utente
Grazie al Copilot Mode, che si renderà disponibile gratuitamente per un periodo di tempo limitato sulle versioni di Edge per Windows e Mac, il browser anticipa le azioni successive rispetto al clic dell’utente e anziché limitarsi a produrre infinite pagine Web da consultare e sfogliare si mette al servizio degli internauti come un vero assistente, per aiutarci a navigare meglio e per rendere più fluido e veloce tutto il processo secondo i più elevati standard di sicurezza e rispetto della privacy. Microsoft in tal senso assicura che Copilot potrà accedere ai contenuti di navigazione solo quando autorizzato dall’utente, con indicazioni visive chiare per rendere trasparente quando l’AI ci sta “guardando” e “ascoltando”. Ogni volta che si aprirà una nuova scheda in Edge con questa modalità attivata, apparirà sullo schermo una pagina pulita e semplificata con un’unica casella di input che riunisce chat, ricerca e navigazione assistita. Con il permesso dell’utente, Copilot può vedere tutte le schede aperte per capire il contesto e la natura di ciò che si sta esplorando online e offrire di conseguenza aiuto pertinente sfruttando una delle sue doti più interessanti, ovvero sia la sua capacità predittiva. Il salto in avanti, come assicurano da Microsoft, è sostanziale proprio perché il “copilota” trasforma il browser in uno strumento che aiuta l’utente a decidere cosa fare online e a semplificare l’esperienza di navigazione, fermo restando che in qualsiasi momento si potrà disabilitarlo e tornare alla classica versione del browser agendo sulle impostazioni.
L’AI agentica è qui
Copilot ha dalla sua anche la peculiarità di poter gestire compiti anche complessi al posto nostro. Prossimamente si potrà dare all’AI il permesso di accedere a informazioni aggiuntive come la cronologia e le credenziali per intraprendere azioni più avanzate, come prenotare appuntamenti o viaggi o generare e produrre documenti e contenuti. Sarà inoltre possibile parlare a Copilot in linguaggio naturale di ciò che si vuole fare, che si tratti di individuare informazioni in una pagina o di aprire alcune schede per confrontare le opzioni tra diversi prodotti o servizi oggetto di interesse. In futuro, inoltre, Copilot sarà in grado di suggerire come riprendere ricerche lasciate a metà, consigliando i passi successivi da compiere ed evitando all’utente la fatica di dover ricostruire mentalmente tutto il percorso compiuto. L’AI, in parole povere, non si accontenterà più di rispondere alle domande ma diventerà in tutto e per tutto un assistente di ricerca all’interno del browser, analizzando simultaneamente i risultati ottenuti e fornendo riassunti comparativi appropriati. La strada che ha sottoscritto anche Microsoft è chiara e va sempre più nella direzione dell’AI agentica: se gli utenti godranno effettivamente degli enormi benefici che tutte le BigTech si sono affrettate a promettere, lo scopriremo molto presto.