L’export di barche prodotte in Italia ha toccato il massimo storico nel 2024, raggiungendo la soglia dei 4,5 miliardi di euro (4,45 miliardi registrati a ottobre scorso, contro i 4 dell’intero 2023). A renderlo noto è l’ufficio studi di Confindustria nautica, basandosi su rilevazioni compiute da Fondazione Edison, partner scientifico della Nautica in cifre (storico studio compilato dall’associazione), di cui è appena stato pubblicato il report di metà anno nautico: Monitor – Trend di mercato 2024/2025.
L’Italia, dunque, si conferma il primo esportatore mondiale di unità da diporto. Ma, all’interno di questo contesto, sta emergendo, anche a livello europeo, si legge nel documento, «preoccupazione per l’attuale escalation sul tema dei dazi e per le possibili conseguenze in tema di costi e approvvigionamenti per l’industria nautica». Si rileva «che gli Usa continuano a essere il più importante mercato a livello globale per i nostri cantieri, se pur in flessione nell’ultimo anno censito, e che la produzione italiana interessa tipologie di imbarcazioni non sovrapponibili a quelle tipiche della produzione americana. Contestualmente, l’export Usa verso l’Italia è quasi raddoppiato negli ultimi 12 mesi disponibili, rispetto ai dodici mesi precedenti».
I superyacht trainano il mercato
Le preoccupazioni si innestano in un momento in cui, si legge nel Monitor, le imprese, «dopo gli eccellenti risultati ottenuti fino al 2023, si sono confrontate, nel 2024, con uno scenario caratterizzato da crescenti complessità congiunturali ed economiche, che ha determinato una normalizzazione della crescita del settore e una più evidente differenziazione delle dinamiche fra i prodotti di fascia elevata, la cui richiesta continua a essere importante, e la piccola nautica, che sta registrando incertezze in alcuni mercati e in alcuni segmenti tipologici e dimensionali».
Le prospettive dell’industria nautica italiana restano, comunque, complessivamente positive, trainate in particolare dal significativo contributo del segmento dei superyacht, che mantiene il primato globale per ordini di unità superiori ai 24 metri, con 572 yacht in costruzione su un totale di 1.138.
Nell’indagine statistica promossa, a dicembre 2024, da Confindustria nautica tra le aziende associate, emerge che, comunque, proprio per il comparto dei superyacht, «il portafoglio ordini risulta in crescita o stabile per il 34% delle aziende (rispetto a dicembre 2023), mentre per il restante 66% si registra una contrazione, anche se di entità moderata: il 33% segnala una riduzione entro il 5%, mentre un ulteriore 33% riporta una diminuzione compresa tra il 5% e il 10%».