Dare il benservito a Sergio Perez con un anticipo di due anni rispetto al contratto appena rinnovato è costato “diversi milioni” alla Red Bull, come svela Helmut Marko.
Dare il benservito a Sergio Perez al termine del 2024, rimpiazzandolo col giovane neozelandese Liam Lawson per affiancare il pluricampione del mondo Max Verstappen, è stata una mossa apparsa alla Red Bull necessaria – alla luce dell’ultima disastrosa stagione del messicano – ma molto costosa per le casse della scuderia austriaca, per due ordini di motivi: la perdita dei munifici sponsor legati al 34enne pilota di Guadalajara, ma anche la ricchissima buonuscita che è stata elargita a Checo per risolvere il contratto in essere. Si tratta di diversi milioni di dollari, come svela adesso Helmut Marko, super consulente ed eminenza grigia della Red Bull.
Lo scorso giugno, del resto, Perez aveva firmato un’estensione del contratto di due anni con la scuderia di Milton Keynes, allungando la sua permanenza fino al 2026. Si sperava che la rinnovata fiducia potesse scuoterlo e fargli fare una seconda parte di stagione in crescendo, dopo aver ottenuto quattro podi nelle prime cinque gare del Mondiale 2024, ma il calo irreversibile delle prestazioni – fino a livelli imbarazzanti fin dalle qualifiche – ha indotto la Red Bull a tagliare il messicano, riuscendo a trovare un accordo per separarsi dietro pagamento di una congrua cifra.
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La buonuscita di Perez è costata “diversi milioni” alla Red Bull
Interrogato sui dettagli della buonuscita di Perez, Marko ha spiegato: “Tenendo conto del contratto, si tratta di un accordo accettabile per entrambe le parti“. Quando gli è stato chiesto se la cifra ammontasse a “diversi milioni“, il consulente della Red Bull ha ammesso: “Stiamo parlando di Formula 1, sì“.
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Perez probabilmente ha sperato fino all’ultimo di poter continuare in Red Bull: “Se si aspettava di essere fatto fuori? Non all’inizio, perché ha sempre sperato di ritrovare la sua vecchia forma – ha risposto Marko – Dopotutto, ha vinto cinque Gran Premi con noi ed è stato una volta vice campione del mondo“.
Ma alla fine anche Checo si è dovuto arrendere all’evidenza nuda e cruda dei risultati, troppo brutti per un pilota che ha disposizione una Red Bull: “Non ha più ritrovato quella forma, e allora si è ritenuto che in questo ambiente quella rinascita non sarebbe arrivata e che un addio fosse la cosa migliore. Penso che speri ancora nella Formula Uno, anche se ovviamente tutti i posti per l’anno prossimo sono stati assegnati. Ma se resta in disparte per un anno, allora ovviamente, come pilota esperto, ci possono sempre essere nuove opportunità per lui“, ha concluso l’81enne austriaco.