Storie Web venerdì, Giugno 6
Notiziario

In un’agenda che guarda sempre più lontano – dall’acciaieria francese di Fos-sur-Mer alla nuova divisione inox a Sheffield, in Inghilterra, fino agli orizzonti indiani evocati ieri da Emma Marcegaglia al forum Italia-India di Brescia – il gruppo mantovano della trasformazione dell’acciaio continua a investire anche sul cuore della propria filiera italiana, a Ravenna. Qui prenderà forma il più rilevante progetto industriale attualmente previsto in Italia dal gruppo, che ha appena presentato a Invitalia e al Ministero delle Imprese e del Made in Italy un contratto di sviluppo da 364 milioni di euro complessivi, di cui 278 milioni destinati al sito ravennate, a cui si aggiungono oltre 20 milioni per attività di ricerca e sviluppo.

Al centro dell’intervento su Ravenna – che rappresenta oggi il più grande sito produttivo del gruppo Marcegaglia e il principale polo logistico e intermodale per le attività industriali e commerciali dell’intera filiera – ci sono l’automazione logistica, l’economia circolare applicata alla lavorazione dell’acciaio, la decarbonizzazione e lo sviluppo di tecnologie per l’idrogeno verde e per la cattura e stoccaggio della CO2. «Nonostante un periodo di grande incertezza, abbiamo deciso di portare avanti un corposo piano di investimenti su tre siti strategici tra Mantova (Gazoldo degli Ippoliti), Udine (San Giorgio di Nogaro) e Ravenna, perché convinti delle ricadute positive sui territori», hanno sottolineato Antonio ed Emma Marcegaglia, illustrando il piano industriale alla Regione Emilia-Romagna. E dichiarandosi «fiduciosi che, come già avvenuto in passato, le ricadute sul territorio saranno molteplici e positive e soddisfatti della collaborazione concreta e sempre costruttiva che abbiamo con i vertici di una Regione in cui siamo presenti ormai da moltissimi anni».

L’operazione è stata ritenuta pienamente coerente con il Patto per il Lavoro e il Clima dalla Regione Emilia-Romagna, che ha assicurato il proprio sostegno istituzionale all’iter di approvazione ministeriale. «Parliamo di un piano di sviluppo che racchiude progetti di innovazione unici in Italia – dichiarano il presidente Michele de Pascale e il vicepresidente Vincenzo Colla – con investimenti che qualificano i processi produttivi in chiave ambientale, migliorano la qualità del lavoro e affrontano la sfida più complessa: una logistica green che faccia sistema con il retroporto e la movimentazione ferroviaria». Il sito di Ravenna, inaugurato nel 2001, concentra oggi buona parte delle attività di zincatura e preverniciatura di coils e prodotti piani in acciaio al carbonio, collegando porto, magazzini e impianti tramite un sistema logistico integrato.

L’investimento green nazionale – di cui Ravenna rappresenta il fulcro operativo, concentrando i tre quarti delle risorse previste nel contratto di sviluppo – fa il paio con gli impegni che il gruppo Marcegaglia (36 siti produttivi in quattro continenti, 6,8 miliardi di euro di fatturato 2024 e 7.800 dipendenti) sta portando avanti in Europa, tra l’impianto a forno elettrico da 750 milioni di euro in corso a Fos-sur-Mer, in Francia, e il potenziamento della divisione inox a Sheffield e Fagersta (Svezia), per altri 150 milioni.

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