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Notiziario

La mappatura genetica per una migliore produzione in agricoltura. Quella che i ricercatori definiscono «pietra angolare». Il caso riguarda uno studio, sulla melanzana, effettuato da un team internazionale di 24 ricercatori provenienti da 7 paesi, tra cui in Italia rappresentanti di Enea, Cnr, Crea e Università di Torino.
Lo studio ha descritto il catalogo completo dei geni (pan-genoma) e dei caratteri agronomici (pan-fenoma) della melanzana. Lo studio riguarda ora la melanzana, ma potrà essere esteso anche alle altre produzioni. Non a caso, sottolineano i ricercatori dell’Enea, «studi simili sono in preparazione per pomodoro, peperone e patata, che insieme alla melanzana rappresentano oltre il 60% del valore della produzione orticola Europea». Non solo, si tratta di un risultato importante per l’innovazione in agricoltura. «Avere a disposizione il catalogo completo dei geni e dei caratteri ad essi collegati a livello di specie, invece che di singola varietà – argomentano dall’Enea – è una miniera per i “breeders” pubblici e privati, che sanno esattamente dove andare a prendere e questi caratteri per il loro lavoro di incrocio e selezione varietale».

Partendo da un’ampia collezione mondiale di 3.400 varietà di melanzana e dei suoi progenitori selvatici, il team ha ricostruito la storia della domesticazione dell’ortaggio in India e nel Sud-Est asiatico e la sua espansione in Medio Oriente, Europa ed Estremo Oriente (Cina e Giappone), probabilmente attraverso rotte commerciali arabe e cinesi.

Si è poi passati ad analizzare le caratteristiche selezionate sia dall’uomo che dall’ambiente nei centri di domesticazione e diversificazione: ad esempio, molte varietà provenienti dall’India e dal Sud-Est asiatico hanno mantenuto il colore della buccia non viola e le foglie spinose caratteristiche dei loro antenati selvatici, mentre questi caratteri sono andati progressivamente perduti nelle altre aree geografiche

«Questo lavoro è una pietra angolare per il settore – sottolinea Giovanni Giuliano, che ha coordinato il progetto per l’Enea in collaborazione con i ricercatori Giuseppe Aprea, Paola Ferrante e Maria Sulli del Laboratorio Biotecnologie Green -: non solo riscrive la storia della domesticazione e del miglioramento genetico della melanzana, ma ne consente l’ulteriore miglioramento per le generazioni future».
Il team si è concentrato su 368 varietà, rappresentative della diversità fenotipica e genetica mondiale della melanzana, comprendenti i suoi progenitori selvatici, Solanum incanum e Solanum insanum.

 Tutti i dati genomici sono pubblicamente disponibili, come pure le varietà che saranno distribuite secondo le regole Fao, «in modo da garantire la condivisione con tutti gli attori dei benefici derivanti dalle nuove varietà frutto di questo lavoro scientifico».«Questa soluzione win-win permetterà a tutte le parti interessate, custodi dei semi, ricercatori, aziende sementiere, coltivatori e consumatori – concludono gli esperti – di raccogliere i frutti di questa ricerca finanziata con fondi pubblici».

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