Storie Web venerdì, Ottobre 24
Notiziario

«No, il clima sulla manovra non è cambiato», dice il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, del confronto tra industriali e governo sulla manovra. Ma, aggiunge, dopo le indicazioni già emerse ieri da viale dell’Astronomia, «ci sono tre punti fondamentali su cui noi dobbiamo lavorare e continuare a dialogare: abbiamo un mestiere che è quello di dire le cose che ci piacciono e quelle che non ci piacciono». Orsini parlando a margine dell’Education e Open Innovation Forum di Ortigia organizzato da Confindustria, ha indicato come «punti fondamentali» la stretta sulla tassazione sui dividendi, la restrizione delle regole di compensazione dei crediti d’imposta, la mancanza di una proroga delle regole di funzionamento per il fondo di garanzia per le pmi.

«Fatta la scelta di rientrare al 3%, è ovvio che la potenzialità di finanziamento della manovra non era enorme», indica il leader degli industriali. «Abbiamo apprezzato, come abbiamo già detto, le parole del Presidente del Consiglio nelle dichiarazioni stampa. Abbiamo letto i testi e nei testi ci sono alcune cose che secondo noi devono essere discusse. Credo che nei prossimi giorni faremo questo».

«I tre punti fondamentali per noi sono ovviamente sul tema della Pex al di sotto del 10», l’esenzione fiscale delle plusvalenze: «Credo che sia un limite», frena il rafforzamento patrimoniale delle imprese. Poi, “il credito d’imposta”, sulle restrizioni in manovra «dovremmo fare dei ragionamenti», non si possono penalizzare – spiega – le aziende che non hanno utili perché investono. «L’altro tema è il fondo di garanzia per le pmi che ha aiutato gli investimenti: serve al sistema bancario ma serve anche alle imprese, soprattutto alle imprese per fare gli investimenti che noi vogliamo. Questi sono tre punti. Ce ne sono tanti, ma noi abbiamo l’obbligo di concentrarci su alcune cose».

«Italia sia unico treno che va alla stessa velocità, bene Zes unica»

«L’Italia deve essere un unico treno che va alla stessa velocità. Noi siamo molto contenti» della crescita del Sud e «abbiamo lavorato tantissimo anche sul mantenere la forma della Zes unica che viene portata all’interno del dipartimento per il sud», perché è stata una misura che ha funzionato, ha detto ancora il presidente di Confindustria. Sulla Zes «sappiamo quello che è stato fatto, soprattutto l’impegno che gli imprenditori di tutti territori del Mezzogiorno hanno messo, il Governo ha messo negli ultimi due anni 5,6 miliardi generando 28 miliardi di investimento e 35.000 assunzioni, questa è la via giusta perché è un debito sano, ma soprattutto perché si fa crescere il Mezzogiorno», ha aggiunto.

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