
Dal rafforzamento degli strumenti di garanzia e il coinvolgimento del sistema finanziario per sostenere gli investimenti in ricerca e digitalizzazione alla semplificazione dei bandi, includendo tra le voci finanziabili al 100% anche consulenza, formazione, certificazioni e compliance.
È ciò su cui non si è insistito abbastanza nella manovra di Bilancio secondo la presidente di Assintel-Confcommercio, Paola Generali, che ha aggiunto comunque che è un «bene» aver reperito «delle risorse per gli incentivi alle imprese», come con l’iperammortamento e Transizione 4.0.
Difficoltà per Pmi
«C’è ancora tanto da fare – ammette – per questo ribadisco l’urgenza di proseguire il lavoro». In particolare, per le micro, piccole e medie imprese, a cui «permangono elementi di complessità e limiti che rischiano di ridurre l’efficacia complessiva degli interventi, soprattutto in termini di accessibilità, risorse disponibili e piena valorizzazione degli investimenti immateriali».
«Risorse insufficienti per la digitalizzazione»
Appunto, le risorse, secondo Generali, «sono ancora largamente insufficienti rispetto alle necessità di supportare la digitalizzazione del nostro Paese. Ci vuole più coraggio».
«Bene poter scegliere fra incentivi digitali e ambientali»
Assintel-Confcommercio, infine, riconosce l’utilità per le Pmi di poter distinguere, per gli incentivi, tra transizione digitale e obiettivi ambientali. «Questa soluzione più volte auspicata da Assintel – conclude Generali – può favorire una maggiore chiarezza e un utilizzo più efficace delle misure da parte delle imprese. La sostenibilità resta naturalmente un obiettivo strategico per il sistema produttivo, ma richiede politiche dedicate e coerenti, complementari a quelle per la digitalizzazione».











