L’allargamento delle maglie sulla tassazione separata delle mance
In questo crescendo, ci sono anche flat tax che non riguardano i redditi di lavoro autonomo e di impresa. Arriva, infatti, dal periodo d’imposta 2025 anche un doppio allargamento dei cordoni sulla tassazione separata delle mance, ricevute dagli addetti impiegati nel turismo, compresi alberghi, bar e ristoranti.
La misura di favore era stata introdotta dal 2023 prevedendo una tassazione del 5% sulle mance a condizione che il reddito complessivo del contribuente non superasse i 50mila euro nel periodo d’imposta precedente e i compensi da mance non fossero comunque superiori al 25% del reddito complessivo. La manovra interviene ora proprio su questi due parametri. In primo luogo, il reddito complessivo del contribuente potrà essere fino a 75mila euro, mentre verrà portato al 30% il limite di reddito percepito nell’anno per le relative prestazioni di lavoro a cui applicare l’imposta sostitutiva. In attesa dei dati delle statistiche fiscali delle Finanze, i primi trend raccolti dal Caf Acli (si veda «Il Sole 24 Ore» del 5 agosto) mostrano come il valore medio della mancia detassata valga 943 euro nei 730 (pochi in realtà: lo 0,33% dei 720mila modelli elaborati). E comunque le regioni con l’importo medio più alto delle mance detassate sono la Lombardia (1.569 euro annui) e la Liguria (1.082 euro), mentre la gran parte dei lavoratori che hanno fruito del bonus (88,2%) ha un reddito sotto 30mila euro annui.
Il caso sanità
C’è anche un terzo asse su cui interviene la manovra. Arriva anche una flat tax del 5% che servirà a detassare gli straordinari corrisposti agli infermieri delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale. L’imposta sostitutiva (dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali) sarà applicata dal sostituto d’imposta ai compensi erogati a partire dal prossimo 1° gennaio. Un modo per agevolare il lavoro straordinario a fronte dei carichi di lavoro che gravano sul personale infermieristico. A copertura della misura sono stati messi 53 milioni di euro per il 2025, 57,6 milioni per il 2026 e 57,3 milioni di euro annui dal 2027.
La crescita dell’ultimo anno
Il tutto dopo un anno che ha visto crescere e diffondersi ulteriormente il numero delle flat tax, in virtù anche dei prelievi sostitutivi della tassazione Irpef progressiva che sono stati previsti per il concordato preventivo per le partite Iva e per il ravvedimento speciale, ossia la sanatoria che è stata introdotta lo scorso ottobre proprio per spingere le adesioni al concordato e che è stata costruita con un meccanismo do aliquote crescenti in base al decrescere dell’affidabilità dei contribuenti, misurata attraverso le pagelle fiscali (gli Isa).
Il doppio tentativo di fondo
Resta, insomma, un doppio tentativo di fondo di provare a far emergere del sommerso o ad agevolare una componente aggiuntiva di reddito, anche come leva della produttività. Una tendenza a moltiplicare le fughe dall’Irpef, proprio mentre sono in corso dibattiti sulla riduzione ed è ancora aperta l’attuazione della delega fiscale.