Nel biennio 2027-2028 si conferma, a esclusione dei lavori gravosi e usuranti, l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento connessi all’adeguamento dell’aspettativa di vita. Per le pensioni minime, il governo ha previsto un aumento di circa 20 euro mensili. “Ricorderete le polemiche rispetto ai 6 euro dell’anno scorso che peraltro facevano riferimento all’indice di inflazione” ha dichiarato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. In totale, l‘impegno finanziario è quantificato in circa 460 milioni di euro nel 2026, circa 1,8 miliardi nel 2027 e circa 1,15 miliardi nel 2028.
Sul nodo delle pensioni “l’aumento di tre mesi dell’età pensionabile scatterà il 1° gennaio 2027. Si discuterà nei prossimi mesi di quale sia la soluzione più appropriata, nell’ambito di un contesto demografico che conosciamo bene, con l’obiettivo di conciliare il legittimo desiderio dei lavoratori di andare in pensione, dopo tanti anni di lavoro, e la tenuta complessiva del sistema previdenziale. In ogni caso, il Governo continuerà ad avere grande attenzione nei confronti dei lavoratori precoci e che svolgono attività usuranti” ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Dunque dal 2027 l’età pensionabile salirà a 67 anni e 3 mesi, con le eccezioni sopracitate. Gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi e le donne con 41 anni e 10 mesi di contribuzione saranno soggetti alla nuova misura. E non ci sarebbero ripensamenti, come era sembrato inizialmente, sull’esclusione dei 64enni. La “sterilizzazione” riguarderebbe la categoria dei precoci o di coloro che svolgono attività usuranti con un mese in più dal 2027 e altri due dal 2028. “Nel 2027 il Parlamento potrà cambiare le cose ma per adesso restano i due mesi” ha dichiarato Giorgetti.
Il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, (ansa)
29/10/2024
Dovrebbero essere prorogate le misure: ‘Opzione donna’, ‘Quota 103’ e ‘Ape sociale’. È stato il ministero del Lavoro guidato da Marina Calderone a proporre le riconferme. Quota 103, introdotta nel 2023, permette di uscire dal lavoro con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi. Opzione donna consente l’uscita anticipata per le donne che hanno almeno 35 anni di versamenti e accettano il ricalcolo dell’assegno con il metodo contributivo. L’Ape sociale, riservata a categorie vulnerabili, garantisce la pensione anticipata a coloro che necessitano di lasciare il lavoro prima dei 67 anni di età.