Storie Web lunedì, Maggio 20
Notiziario

L’accelerazione del processo di innovazione tecnologica per i migliorare i rapporti con gli utenti e digitalizzare i servizi e la spinta alle semplificazioni per rendere più efficienti i meccanismi di erogazione delle prestazioni. A cominciare dalle pensioni, che alla fine dello scorso hanno visto sfiorare quota 30mila i modelli precompilati di domanda di vecchiaia messi a disposizione di cittadini in possesso dei requisiti. Sono alcuni degli elementi positivi evidenziati nella relazione di verifica sull’attività dell’Inps nel 2023, che è stata approvata dal Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Istituto e che è stata presentata a Roma. Una relazione in cui si sottolinea come su questi versanti occorra insistere ma nella quale vengono annotati alcuni aspetti che restano critici, per i quali esistono margini di miglioramento. Come le «strozzature nella liquidazione del Tfr e del Tfs dei lavoratori pubblici, in parte ascrivibili a una normativa che andrebbe modificata, in parte frutto di problematiche organizzative interne» o «i tempi di attesa eccessivi» negli accertamenti sanitari per il riconoscimento delle invalidità civili: il divario territoriale, si afferma nel documento, è tale che la forbice oscilla tra i 40 e i 260 giorni a seconda del contesto di riferimento. In ogni caso dalla relazione del Civ emerge un quadro più incoraggiante di un Istituto «in fase di trasformazione e in grado di progettare e gestire nuovi servizi mettendo al centro i bisogni dell’utenza».

Il contenzioso amministrativo si riduce del 37%

Secondo il Civ, insomma, l’ente, che ha da poco iniziato un nuovo corso sotto la guida di Gabriele Fava alla presidenza e di Valeria Vittimberga alla direzione generale, è nelle condizioni di affrontare le sfide del presente e del futuro superando le criticità che ancora permangono. «La Relazione di verifica è l’importante strumento con cui il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps valuta l’attività dell’Istituto in rapporto agli indirizzi strategici che lo stesso Consiglio fornisce agli organi amministrativi», ha sottolineato il presidente del Civ, Roberto Ghiselli, che ha aggiunto: «tra i risultati che abbiamo raggiunto, un dato che ritengo importante è aver prodotto lo scorso anno un forte e drastico ridimensionamento del contenzioso amministrativo e delle giacenze (-37%)». Il vicepresidente del Civ, Guido Lazzarelli, ha evidenziato che «il documento presentato completa il quadro di riforma delle attività di governance dell’Istituto. È il tassello che mancava: la possibilità di verificare le linee programmatiche che il Civ elabora ogni anno». Il presidente dell’Inps Fava ha definito «interessanti le osservazioni svolte» dal Civ frutto di «un prezioso lavoro». E ha aggiunto: consideriamo anche questa riunione «come un’ulteriore tappa di un percorso di fattiva collaborazione nell’interesse esclusivo dell’Istituto e dei cittadini».

L’attenzione alle nuove tecnologie

La relazione pone in risalto l’attenzione rivolta nel 2023 dall’Istituto all’innovazione tecnologica, anche attraverso le opportunità offerte dal Pnrr (108 servizi rilasciati). Con la costituzione, all’interno del portale Inps, di sezioni dedicate a specifiche tipologie di utenti (Portale delle famiglie, Portale della Disabilità) è stata consentita una più agile consultazione dei servizi offerti ai diversi target d’utenza, al fine di garantire una tutela più completa al cittadino, cogliendo anche eventuali diritti inespressi. Nella documento si ricorda che la linea di fondo è sempre l’inclusività. «In questo senso le oltre 4.500 assunzioni intervenute nell’anno – si afferma – se da un lato arricchiscono il personale, dall’altro richiedono un costante investimento nella formazione».

Sotto la lente la distinzione tra previdenza e assistenza

Il Civ ricorda anche che «nel corso del 2023 l’Istituto ha individuato un punto unico di gestione della rilevazione della Customer Satisfaction presso la direzione generale e sta perfezionando il sistema di rilevazione e raccolta di dati e informazioni, finalizzato a misurare in modo sempre più attendibile quello che è il grado di soddisfazione dell’utenza. Parallelamente si sta rafforzando l’attività di studio e di ricerca su importanti filoni, come i divari di genere, le retribuzioni, la distinzione fra spesa e prestazioni previdenziali e assistenziali».

Spinta alla dichiarazione precompilata

Nella relazione si fa notare che sono stati realizzati, o sono in corso di realizzazione, interventi per semplificare e rendere più efficienti i meccanismi di erogazione delle prestazioni. Primi fra tutti quelli delle pensioni «attraverso la predisposizione di quasi 30mila modelli precompilati di domanda di vecchiaia messi a disposizione di cittadini in possesso dei requisiti». E secondo il Civ «bisogna proseguire con il potenziamento e l’estensione sia delle casistiche di precompilazione che delle funzionalità di liquidazione automatica delle pensioni messo a punto dalla Direzione centrale pensioni». A dicembre 2023 le domande di pensione di vecchiaia precompilate messe a disposizione degli utenti sono state 29.835 mentre le domande di estratti conto inviati agli assicurati sono state 29.060. Ma la semplificazione interessa anche la liquidazione del Fondo di garanzia del Tfr e gli interventi di sostegno al reddito, come la cassa integrazione e i trattamenti di disoccupazione. Ad esempio, a seguito dell’automazione dell’istruttoria nel 2023 sono state 1.235.090 le pratiche di Naspi idonee alla liquidazione automatica. Nel 2023 inoltre l’ente è stato chiamato a gestire il passaggio dal Reddito di cittadinanza alle nuove prestazioni di assegno d’inclusione e di supporto per la formazione e il lavoro. Nel documento si ricorda anche che «permangono, e anzi tendono a crescere, i costi a carico dell’Istituto nella gestione del contenzioso giudiziario».

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