All’aeroporto di Heathrow è il tempo delle polemiche. Passata l’emergenza, e la paura, dopo l’incendio di venerdì che ha fatto chiudere lo scalo per tutta la giornata, si fanno i conti coi danni, ma soprattutto con le accuse piovute sulla società aeroportuale: l’incidente sarebbe colpa delle “politiche verdi” e, in ogni caso, ci sarebbe stata abbastanza energia per tenere aperto lo scalo, il più grande d’Europa con i suoi 83 milioni di passeggeri e un volo ogni 45 secondi.
Generatori elettrici “puliti”
I dirigenti dello scalo sarebbero stati costretto a chiudere perché hanno sostituito i loro generatori di riserva, il sistema di emergenza in caso di avaria di quello principale. I vecchi generatori a motore diesel sono stati eliminati e l’aeoporto aveva installato un’alternativa a biomasse, per allinearsi con gli obiettivi di “Net Zero”, l’azzeramento di emissioni di anidride carbonica. Insomma, la «Transizione Ecologica» sarebbe il responsabile del collasso di venerdì scorso.
Il deputato inglese Richard Tice, di Reform UK, ha sollevato la questione, facendo notare che tanti altri grandi aeroporti in giro per il mondo usano tranquillamente generatori diesel come supporto in caso di emergenza.
Una chiusura inutile
L’aeroporto, inoltre, avrebbe avuto abbastanza energia per evitare la chiusura. Lo ha affermato, alla stampa britannica, il direttore esecutivo di National Grid, la rere elettrica nazionale, John Pettigrew.
Parlando per la prima volta in pubblico dal giorno dell’incidente, il dirigente ha affermato che altre due sottostazioni che servono il sito erano funzionanti e avrebbero potuto fornire energia sufficiente per tenerlo aperto.