Un nuovo modo per compensare l’emissione di Co2: comprare e coltivare ulivi. L’idea è di una start up fiorentina, Semia, nata 4 anni fa per iniziativa di Stefano Poli, come una sorta di esperimento. Forte degli studi universitari realizzati a Firenze e durati 15 anni, con il supporto del Cnr, ha deciso di proporre uno “scambio” pratico alle aziende che hanno bisogno di ricevere certificazioni green: comprare terreni abbandonati o vecchie aree agricole in cui ripristinare l’ulivocoltura, in particolare nelle zone di Follonica (in provincia di Grosseto) e nella provincia di Firenze.
Gli studi dimostrano infatti che rispetto ad altre colture, quella dell’ulivo presenta vantaggi superiori, perché garantisce la fotosintesi tutto l’anno, protegge i terreni dal dissesto idrico e anche dagli incendi, visto che nasce come arbusto, e quindi con un sottobosco meno aggredibile dal fuoco. Inoltre garantisce ogni anno la produzione di olio, intorno al quale è possibile anche realizzare attività agrituristiche. Un albero dalle grandi proprietà quindi.
Semia analizza la “carbon footprint” dell’impresa e pianifica, nelle modalità e intensità ritenute ragionevoli, una riduzione mediante scambio: una volta fissata la quantità di Co2 da “sequestrare”, Semia si occupa di trovare un’area in cui la riduzione di emissione sia «incrementale, stabile e al netto di altre emissioni», spiega il fondatore Poli. Il risultato così ottenuto potrà essere “scambiato” con altre possibili emissioni dell’impresa.
Il vantaggio è duplice: i terreni vengono tutelati, mentre le aziende ottengono compensazioni ambientali, in nome della sostenibilità. Per ora da Semia sono stati rilevati 17 ettari, con 4mila ulivi (ci vorranno tre anni per valorizzarne la produzione).
Il primo accordo che Semia ha chiuso è con il gruppo Consoli, che ha acquistato un’appezzamento di circa 4 ettari di oliveto abbandonati, in cui è quindi partito il programma di realizzazione di un’area pilota finalizzata a recuperare e ridare vitalità agricola e ricettiva agli oliveti lasciati da decenni incolti.