Intervenendo al congresso del Pse ad Amsterdam, la leader dem ha parlato di “democrazia a rischio” in Italia, facendo riferimento alla bomba fatta esplodere davanti casa del giornalista Sigfrido Ranucci: “La settimana scorsa, a Firenze, la presidente del Consiglio del mio Paese ha dichiarato che le opposizioni sono peggiori dei terroristi. E nello stesso tempo, in questo clima di odio, voglio esprimere la mia solidarietà a uno dei più noti giornalisti d’inchiesta italiani, Sigfrido Ranucci, perché ieri è stata trovata una bomba davanti a casa sua. La democrazia è a rischio, la libertà di espressione è a rischio quando l’estrema destra è al governo”. “Ciò che fanno – ha rincarato Schlein – è alimentare un clima di divisione, polarizzazione e odio. E noi ne paghiamo le conseguenze ogni giorno”.
Parole che hanno scatenato l’ira della premier, che in un post pubblicato sui social ha definito l’intervento della segretaria Pd come “puro delirio”: “Vergogna, Elly Schlein, che vai in giro per il mondo a diffondere falsità e a gettare ombre inaccettabili sulla Nazione che, da parlamentare della Repubblica italiana e leader di partito, dovresti rappresentare e aiutare”, l’affondo di Meloni.
La maggioranza fa quadrato subito dopo l’attacco di Schlein. Per Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, la segretaria dem “dovrebbe vergognarsi per aver anche solo insinuato che l’attentato a Ranucci possa essere in qualche modo legato al centrodestra al governo. Siamo tutti increduli di fronte al livello infimo a cui il Pd sta trascinando il dibattito politico. Dovrebbe chiedere scusa”. In un tweet, la Lega esprime “assoluta e ferma condanna per l’attentato contro Ranucci” e “assoluta e ferma condanna per le sciocchezze della Schlein”.
Nel mezzo Carlo Calenda prende la parola, sempre via web, per segnalare che “ci siamo un poco stancati di questo inutile battibecco”, mentre Italia Viva si chiede quando si tornerà a parlare “dei temi che interessano gli italiani”.
Ma la miccia social è innescata e per tutto il giorno il dibattito politico – al netto delle questioni interne al Movimento 5 Stelle – è di fatto tutto concentrato sul punto. Tanto che c’è chi malignamente, nelle file dei meloniani, ipotizza che l’uscita della segretaria Dem – che peraltro parla “fuori casa” – sia un modo per distogliere l’attenzione dalla freschissima “promozione in serie A” del Belpaese da parte dell’agenzia di rating Dbrs.
Solo “vittimismo” che non serve agli “italiani”, ribatte con video social Schlein, sottolineando invece che Meloni, che è presidente del Consiglio, “può andare alle Nazioni unite e attaccare le opposizioni davanti a tutto il mondo”, o su un palco a Firenze “a darci dei terroristi” mentre “le opposizioni devono stare mute, zitte e buone”. Dica piuttosto, conclude, perché “con la sua manovra si andrà in pensione più tardi” o perché “non c’è uno straccio di politica industriale”.