Storie Web giovedì, Novembre 21
Notiziario

L’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando uno strumento potente per abbattere le barriere linguistiche e rendere la comunicazione globale più fluida e accessibile. Strumenti di traduzione automatica come Google e DeepL, utilizzano l’IA per fornire traduzioni sempre più accurate e naturali. Soluzioni che non si limitano a tradurre parole singole, ma che analizzano il contesto e il significato dell’intera frase, offrendo risultati di qualità superiore rispetto al passato. Arriverà un giorno in cui parleremo tutti la stessa lingua? È improbabile ma con la potenza di calcolo degli smartphone e le nuove promesse della tecnologia, non sono lontani tempi in cui si potrà dialogare con altre persone ognuno nel proprio idioma, ricevendo una traduzione simultanea e in tempo reale. Il bello è che in tale scenario c’è anche un bel pezzo di Italia. Ne parliamo con Antonino Caffo, giornalista esperto di tecnologia e di innovazione. 

C’è lo zampino dell’Italia nell’IA che “traduce”? 

Si, con Lara la nuova intelligenza artificiale di Translated. Quest’ultima collabora con Cineca, uno dei principali centri di calcolo al mondo presente a Bologna, per addestrare Lara su un dataset di traduzione unico al mondo, utilizzando la potenza del supercomputer Leonardo. Un progetto che dimostra come l’Italia possa svolgere un ruolo centrale nel rendere l’IA una piattaforma di valore per molti. 

Cos’è Lara? 

Lara è un nuovo traduttore automatico basato sull’intelligenza artificiale. È considerato il più potente al mondo grazie alla sua capacità di comprendere il contesto e fornire traduzioni di alta qualità, avvicinandosi alla precisione dei traduttori professionisti. Addestrata su circa dieci miliardi di parole raccolte negli ultimi 25 anni, in partnership con Nvidia, a differenza dei traduttori tradizionali, Lara non si limita a tradurre parole, ma comprende il contesto in cui una frase viene pronunciata, garantendo una traduzione più accurata e naturale. 

Quali sono le caratteristiche principali di Lara? 

Lara è in grado di interpretare il significato di una frase in base al contesto, come dimostrato dall’esempio “La terra è rossa” tradotto in “The court is red” quando specificato che la frase si riferisce a un campo da tennis. Può inoltre essere istruita a non specificare il genere in lingue che non lo richiedono, evitando traduzioni come “le infermiere” o “gli infermieri” quando non necessario. L’IA può tradurre interi documenti in diversi formati, eliminando la necessità di copiare e incollare il testo e, novità rispetto ad altri, sfruttare un registratore vocale, con supporto anche per alcuni dialetti. Il margine di errore è del 2,5%, con l’obiettivo di raggiungere l’1% in futuro. Nel 2023, Lara commetteva 11 errori ogni 1000 parole. Quest’anno è scesa a 2,5 errori ogni mille parole. 

Quali sono le possibili applicazioni? 

Lara, così come altri strumenti di traduzione linguistica, può essere utilizzata in diversi ambiti, per uso personale o professionale. L’esempio principale va alla comunicazione internazionale ma anche alla sottotitolazione e doppiaggio, videochiamate al computer e supporto anche al linguaggio dei segni, per appiattire le differenze di disabilità di linguaggio. Con sede a Roma e Palo Alto, Translated ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, espandendo il proprio servizio da 62 a oltre 200 lingue supportate. Un successo che ha portato l’azienda a collaborare con colossi internazionali come Airbnb, SpaceX, Uber e Glovo. 

Lara sostituirà i traduttori umani? 

Difficile, ma li aiuterà a lavorare in modo più efficiente. La conoscenza delle lingue straniere rimane fondamentale per la comprensione delle culture, e Lara serve a evitare che alcune lingue dominino sulle altre. Detto ciò, vale la pena ricordare un sogno degli sviluppatori di Translated, ossia la “language singularity”. Si tratta di un concetto affascinante, che descrive un ipotetico futuro in cui la tecnologia, in particolare l’intelligenza artificiale, sarà in grado di superare le barriere linguistiche in modo così efficace da rendere la comunicazione tra persone di diverse lingue praticamente perfetta e istantanea. 

Ma è davvero possibile? 

Alcuni esperti ritengono che la singolarità linguistica sia raggiungibile entro pochi anni, mentre altri sono più scettici. È ancora presto per dire con certezza se Lara riuscirà a raggiungere questo obiettivo ambizioso, ma i progressi finora ottenuti sono promettenti. 

Questi sistemi sapranno tradurre “eticamente”? 

Bella domanda. Un traduttore, per evitare errori, deve possedere competenze che vanno oltre la semplice conoscenza linguistica e culturale. Questo approccio, basato sulla comprensione profonda del sistema linguistico e della struttura del testo, si avvicina molto al modo in cui opera l’intelligenza artificiale. Tradurre significa infatti creare un doppio del testo originale che produca effetti analoghi nel lettore, sia a livello di significato che di stile. Un futuro affascinante in cui i due mondi, organico e digitale ,saranno ancora più vicini di quanto non lo siano già adesso.

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