Storie Web giovedì, Marzo 13
Notiziario

«Questa evidenza statistica dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (Aie) sulla lettura non è un problema del Meridione – spiega il presidente di Aie Innocenzo Cipolletta – ma è un problema di tutto il Paese, che cresce solo se è capace di valorizzare appieno il suo intero capitale umano». Il commento del presidente degli editori italiani di libri vuole essere un richiamo e un grido d’allarme su una questione che, a detta degli editori italiani, è ancora troppo poco considerata. Il divario che esiste fra Nord e Sud del Paese però non è solo catalogabile come fenomeno statistico, quanto piuttosto un indicatore delle profonde differenze infrastrutturali e culturali che caratterizzano il Paese. Secondo i dati dell’Aie il 77% della popolazione del Centro-Nord legge abitualmente libri, contro il 62% del Sud e delle Isole. Un gap di 15 punti percentuali che riflette non solo una minore abitudine alla lettura, ma anche un sistema culturale sicuramente meno accessibile – e comunque meno in linea – nelle regioni meridionali.

Perché si legge meno al Sud?

Se ne parlerà il 21 marzo a Napoli all’incontro “Per una primavera della lettura al Sud – Dialoghi e progetti per far crescere il Paese”, che si terrà a partire dalle 10.30 nella sede della Fondazione Banco di Napoli. «Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha il merito di aver individuato la crescita della lettura nelle aree più fragili del Paese tra le priorità del piano Olivetti: abbiamo proposte concrete su quali direzioni procedere», chiosa Cipolletta

Di certo si cercherà di andare a fondo su un problema, quello del gap Nord-Sud nella lettura le cui cause sono molteplici e interconnesse. Una delle principali è la carenza di infrastrutture dedicate alla lettura: al Sud mancano biblioteche, le librerie sono meno diffuse e gli eventi culturali sono significativamente inferiori rispetto al resto del Paese. Inoltre, le biblioteche pubbliche esistenti spesso soffrono di carenza di fondi e personale, limitando l’accesso ai libri e alla promozione della lettura.

«Le analisi che presenteremo a Napoli il 21 marzo – spiega il delegato per il Sud di Aie, Florindo Rubbettino – mostrano una difficoltà dei territori a rispondere alla domanda culturale dei cittadini perché mancano le biblioteche, e quelle che ci sono hanno pochi fondi e poco personale, mancano le librerie, gli eventi culturali sono in numero minore rispetto al resto del Paese. Allo stesso tempo siamo di fronte a un panorama molto vario: ci sono diversi sud a cui deve corrispondere un’azione cucita sulle esigenze specifiche di ogni singolo territorio, con un ruolo importante del Terzo settore, che è la nota positiva dell’indagine che presenteremo, per la sua vitalità e per come si prodiga per supplire alle carenze infrastrutturali».

Strategie per colmare il divario

Tra le soluzioni proposte dagli esperti del settore vi sono l’incremento dei finanziamenti alle biblioteche pubbliche, l’apertura di nuove librerie nei centri minori e l’organizzazione di eventi culturali che avvicinino le persone alla lettura. Un ruolo fondamentale potrebbe essere giocato anche dal Terzo Settore, che già oggi svolge un lavoro prezioso per supplire alle carenze infrastrutturali e portare i libri laddove l’offerta culturale è scarsa.

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