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Notiziario

Dal 30 dicembre 2024 aumentano le prestazioni di specialistica ambulatoriale e quelle legate alle protesi che sono a carico del Servizio sanitario nazionale, garantendo l’applicazione dei Lea, Livelli essenziali di assistenza. Le terapie saranno gratuite, o richiederanno solo di pagare il ticket: dalla diagnosi di celiachia alla procreazione assistita, fino a terapie anti-tumore.

Il 30 dicembre 2024 scatterà il nuovo decreto Tariffe che allungherà l’elenco delle prestazioni sanitarie che si possono svolgere su tutto il territorio nazionale a carico del Ssn, quindi gratuitamente o pagando un ticket, in applicazione dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza. Tra queste ci sono la procreazione medicalmente assistita, la diagnosi e il monitoraggio della celiachia, gli screening neonatali, ma anche gli apparecchi acustici digitali.

Il decreto, che dopo anni di elaborazioni ha avuto il via libera di tutte le parti in causa (governo e Regioni), aggiorna i “nomenclatori tariffari” delle prestazioni specialistiche in ambulatorio e delle prestazioni legate alle protesi: i due elenchi erano identici rispettivamente da 28 e da 25 anni. Nel complesso, sono circa 3mila le prestazioni aggiuntive nell’elenco di quelle a carico del Ssn.

Il ministero della Salute ha sottolineato che l’entrata in vigore di questa misura “assicura su tutto il territorio nazionale la piena erogazione” dei servizi previsti come essenziali già dal 2017, “superando le disomogeneità assistenziali tra i cittadini”. È possibile, insomma, che in alcune zone del Paese alcune di questi prestazioni fossero già fornite, ma ora lo saranno in tutto il territorio.

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Quali sono le nuove prestazioni sanitarie che si potranno ricevere in ambulatorio

Poiché si tratta di circa 3mila prestazioni sanitarie diverse, stilare un elenco completo è impossibile. Il ministero però ha messo in evidenza alcune delle novità per quanto riguarda le terapie e gli interventi che si potranno ricevere in ambulatorio:

  • le prestazioni di procreazione medicalmente assistita incluse nei Lea (si applicheranno le tariffe oggi in vigore in Emilia-Romagna, con un’integrazione per alcune operazioni aggiuntive come l’agoaspirazione dei follicoli, la fecondazione in vitro omologa e il trasferimento degli embrioni)
  • le prestazioni per la diagnosi o il monitoraggio della celiachia e malattie rare;
  • le prestazioni indispensabili ad approfondimenti diagnostici strumentali di alta precisione nell’ambito della diagnostica per immagini in grado di consentire diagnosi più rapide ed affidabili;
  • l’enteroscopia con microcamera ingeribile;
  • gli screening neonatali, estesi anche a patologie con la Sma (atrofia muscolare spinale)

In più, si introduce la “consulenza genetica” per chi vuole “confermare o escludere un sospetto diagnostico”. Saranno anche aggiornate le prestazioni di radioterapia che sono garantite dal Ssn, e che in molti casi servono a contrastare i tumori: tutti dovranno avere accesso a terapie come “la radioterapia stereotassica, adroterapia e radioterapia con braccio robotico”. Cambieranno anche le tariffe per alcune prestazioni oculistiche, anche legate alla cataratta, anche se si dovrà pagare un’integrazione per la valutazione anestesiologica.

Cosa cambia per le prestazioni legate alle protesi

Un’altra parte del decreto riguarda poi le prestazioni per l’assistenza protesica, cioè quelle che hanno a che fare con le protesi. Anche in questo caso, il ministero ha messo in evidenza alcuni nuovi elementi:

  • gli ausili informatici e di comunicazione (inclusi i comunicatori oculari e le tastiere adattate per persone con gravissime disabilità);
  • gli apparecchi acustici a tecnologia digitale;
  • le attrezzature domotiche e i sensori di comando e controllo per ambienti;
  • gli arti artificiali a tecnologia avanzata;
  • i sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.

Tutte queste prestazioni che fino a quest’anno erano spesso a carico del paziente, ora invece passeranno al Servizio sanitario nazionale. Non è detto che saranno gratuite, ma chi le riceve dovrà al massimo pagare un eventuale ticket invece dell’intero costo dell’intervento. La spesa pubblica per garantire tutte le prestazioni elencate, stimata dal ministero della Salute, quello dell’Economia e dalle Regioni, sarà di 550 milioni di euro.

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