Storie Web mercoledì, Ottobre 15
Notiziario

Sébastien Lecornu è riuscito dove François Bayrou e Michel Barnier avevano fallito. Ha ridutto a un brusio di fondo le contestazioni dell’Assemblée, che nelle precedenti Dichiarazioni di politica generale del Governo avevano continuamente interrotto il primo ministro di turno. Ha ottenuto questo risultato non solo simbolico in tre mosse: ha ridato centralità al Parlamento, ha annunciato un’imposta eccezionale sui grandi patrimoni, e soprattutto ha promesso la «sospensione della riforma delle pensioni» fino al 2028, quindi dopo le presidenziali. Non è stato però un discorso di lungo periodo. Il suo governo è un governo di «mission», di obiettivi, ha detto.

Le parole sulle pensioni erano le più attese. La non-censure dei socialisti, dipendeva da questo passaggio. Lecornu proporrà questo autunno che «nessun aumento dell’età legale (l’età di riferimento per le pensioni, ndr) avverrà da ora fino a gennaio 2028, come aveva chiesto espressamente la Cfdt (il maggior sindacato francese, ndr). Inoltre, anche la durata dei contributi sarà sospesa e resterà fissata a 170 trimestri fino a gennaio 2028», ha assicurato. L’opposizione è rimasta in silenzio, il primo segretario del partito socialista Olivier Faure è rimasto a lungo in silenzio, al contrario di alcuni suoi colleghi – tra i quali l’ex presidente François Hollande – poi anche lui ha applaudito quando Lecornu ha aggiunto che «La durata dell’assicurazione sarà anch’essa sospesa e resterà a 170 trimestri fino a gennaio 2028», riferendosi al sistema di calcolo della carriera contributiva. Solo il presidente del gruppo parlamentare Boris Vallaud è rimasto impassibile. Sarà migliorata la situazione previdenziale delle donne, e sarà ridiscusso l’elenco dei lavori usuranti, come era stato discusso durante il conclave voluto da Bayrou.

La proposta di sospensione non significherà una minore attenzione ai costi: «Voglio essere molto chiaro: non accetterò qualsiasi cosa», ha aggiunto Lecornu: la sospensione «costerà 400 milioni di euro nel 2027 e 1,8 miliardi nel 2028». Richiederà quindi misure di correzione. «Dovrà quindi essere compensata da risparmi. Non potrà avvenire a prezzo di un deficit maggiore»: la Francia deve chiudere il 2026, aveva già ricordato, con un disavanzo inferiore al 5 per cento. Da ministro delle Forze armate si è reso conto, ha detto, «Coloro che si rallegrerebbero di una crisi o di un blocco di bilancio in Francia non sono gli amici della Francia».

Il tema delle pensioni non potrà quindi chiudersi, non ci potrà essere, ha detto Lecornu, una sospensione per la sospensione. «Propongo, nelle prossime settimane, di organizzare una conferenza sulle pensioni e sul lavoro, in accordo con le parti sociali», ha detto. «Se la conferenza giungerà a una conclusione, il governo tradurrà l’accordo in legge e sarà il Parlamento a decidere. In caso contrario, spetterà ai candidati alle elezioni presidenziali formulare le loro proposte e ai francesi scegliere. La conferenza potrà presentare le sue prime conclusioni la prossima primavera», ha detto.

L’altra novità riguarda l’imposta sui grandi patrimoni: la fiscalità presenta, su questo tema alcune «anomalie». «Chiederemo di creare un contributo eccezionale a carico dei grandi patrimoni, che proponiamo di destinare al finanziamento degli investimenti per il futuro, legati alla nostra sovranità», ha detto Lecornu. «Ci saranno aumenti d’imposte mirati ed eccezionali per alcune grandissime imprese», ha poi aggiunto (ma si tratta probabilmente di prolungare gli aumenti straordinari già previsti per quest’anno, ndr). Ci saranno quindi «riduzioni fiscali da un lato, aumenti dall’altro, per ripartire meglio gli sforzi tra i contribuenti e mantenere sotto controllo il livello dei nostri prelievi obbligatori, che è già molto elevato per finanziare il nostro modello di redistribuzione a favore dei più modesti»

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