Nel Consiglio europeo del 23 ottobre, i leader dell’Unione hanno accolto “con favore l’intenzione della Commissione di portare avanti la revisione prevista dal regolamento sulle prestazioni di CO₂ per auto e furgoni” e ne hanno chiesto “la rapida presentazione, tenendo conto della neutralità tecnologica e del contenuto europeo”. È quanto si legge nelle conclusioni ufficiali del vertice dedicate alla competitività e alla transizione verde.
Il regolamento vigente, l’UE 2019/631, stabilisce che dal 2035 potranno essere immatricolati solo nuovi veicoli a emissioni zero, con obiettivi intermedi di riduzione del 55% entro il 2030 per le auto e del 50% per i furgoni. Questi target restano formalmente in vigore. La revisione annunciata non punta a rimetterli in discussione, ma a valutarne l’attuazione alla luce dei progressi tecnologici e delle condizioni economiche del settore.
Il riferimento alla “neutralità tecnologica” riflette la volontà politica di non privilegiare una sola soluzione — come l’elettrico a batteria — ma di mantenere aperta la strada a innovazioni come gli e-fuel, i biocarburanti avanzati e l’idrogeno, purché compatibili con la neutralità climatica al 2050. La Commissione dovrà ora tradurre in una proposta concreta questo equilibrio tra ambizione climatica e competitività industriale.
La posizione europea arriva in un momento di forte pressione sull’automotive: l’Acea chiede più flessibilità e investimenti in infrastrutture di ricarica, mentre le organizzazioni ambientaliste temono un rallentamento della transizione. Germania e Italia insistono per un approccio tecnologicamente neutro, mentre altri Stati membri temono che ogni apertura possa diluire gli obiettivi ambientali.