Storie Web martedì, Marzo 18
Notiziario

Domani Giorgia Meloni terrà in Senato un discorso in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo su Ucraina e riarmo. Il centrodestra sta mettendo a punto una risoluzione unitaria di maggioranza, in 12 punti, per trovare una sintesi e approvare le comunicazioni della presidente del Consiglio.

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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni terrà domani il sui discorso in Senato, a partire dalle 14:30, in vista del prossimo Consiglio europeo a Bruxelles del 20 e 21 marzo.

Per la maggioranza si tratta di un passaggio cruciale, viste le divisioni che sono emerse nel centrodestra sul riarmo europeo e sull’Ucraina, dopo il voto della scorsa settimana al Parlamento Ue, che ha dimostrato quando la coalizione do governo sia spaccata su questi temi. Al voto a Strasburgo infatti, se Fdi e Forza Italia hanno votato a favore del piano europeo da 800 miliardi per il riarmo, proposto dalla presidente Ursula von der Leyen, la Lega ha votato convintamente contro. Mentre sulla risoluzione sul sostegno militare all’Ucraina è stato il partito di Meloni ad esprimere una posizione autonoma, astenendosi perché il testo è stato ritenuto troppo sbilanciato su toni anti-Usa, certificando ancora una volta la volontà del governo di non scontentare il presidente Donald Trump.

Meloni in Aula toccherà vari argomenti, inseriti all’ordine del giorno del vertice di Bruxelles: competitività, Ucraina, difesa europea, migranti, Medio Oriente, quadro finanziario pluriennale, multilateralismo. Per quanto riguarda i due nodi legati a Ucraina e difesa, da quanto si apprende Meloni ribadirà le posizioni assunte nell’ultimo periodo: l‘Italia è disposta a inviare i proprio militari a Kiev soltanto in una operazione di peacekeeping che rientri nel quadro di una missione Onu. Sarà poi rimarcato il sostegno all’iniziativa di pace portata avanti dall’amministrazione Trump, e ricordato che con gli Stati Uniti bisogna continuare a lavorare e dialogare, perché senza di loro non è possibile garantire la sicurezza dell’Europa o dell’Ucraina.

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Domani per la maggioranza sarà un altro banco di prova, e i leader del centrodestra stanno lavorando per trovare una sintesi. Nella risoluzione della maggioranza, che si continua a limare in queste ore, si affermerà la necessità di rafforzare la sicurezza interna ed esterna dell’Unione, ma sempre nel quadro dell’Alleanza atlantica, dalla quale non si può prescindere, con un’attenzione alle finanze pubbliche. Così il centrodestra si appresta domani ad approvare le comunicazioni al Senato della premier, che poi replicherà mercoledì alla Camera.

Dal governo assicurano che domani non ci saranno strappi, e che la coalizione confermerà la sua compattezza. “Io sono convinto – ha detto il leader di Fi Antonio Tajani – che si troverà, come si è sempre trovato, un accordo su una risoluzione unica”. Un voto in Europa, ha detto riferendosi alle votazioni al Parlamento Ue su Libro Bianco per la difesa e Ucraina, in cui la maggioranza ha appunto votato divisa, “è un voto anche di partiti, che fanno parte di famiglie politiche diverse, ma per quanto riguarda il Consiglio europeo, come su quello informale c’è stata la scelta del presidente del Consiglio che era condivisa dal governo, e così anche al prossimo Consiglio ci sarà un’unità di posizioni e si troverà un accordo su un testo unico”.

Ma l’altro vicepremier, il leader della Lega Matteo Salvini, continua a criticare il piano ‘ReArm Europe’: “Qualcuno a Bruxelles forse pensa di usare soldi dei contribuenti italiani per finanziare carri armati stranieri? No, grazie”, ha detto, attaccando anche chi ha partecipato alla manifestazione di sabato scorso per l’Europa: “Non so se manifestare per chi vuole comprare armi, missili e carri armati sia una cosa intelligente mentre Trump e Putin parlano di tregua e di pace”.

Cosa c’è nella risoluzione unitaria del centrodestra su riarmo e Ucraina

Nella bozza della risoluzione della maggioranza, visionata da Adnkronos, che si articola in 12 punti si legge che il governo si impegna a:

  1.  continuare a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, fermo restando l’auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace;
  2. lavorare con l’Unione Europea, con gli Stati Uniti e con i tradizionali alleati per arrivare ad una pace basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale, assieme all’Ucraina ed ai partner internazionali;
  3. dedicare ogni sforzo necessario per la preparazione della Conferenza per la ripresa dell’Ucraina (Ukraine Recovery Conference – URC) che l’Italia ospiterà a Roma il 10-11 luglio 2025;
  4.  mantenere alta l’attenzione sul Medio Oriente, il cui scenario resta particolarmente delicato anche per quanto riguarda le transizioni in Siria e in Libano. Per favorire la stabilizzazione dell’area restano prioritari: la tenuta del fragile cessate – il fuoco a Gaza; il completo rilascio degli ostaggi; la prosecuzione degli aiuti umanitari.
  5.  affrontare in modo strategico la discussione sul tema della competitività europea che include diverse priorità: un’efficace semplificazione del quadro regolatorio che favorisca l’attività d’impresa; la disponibilità di energia pulita e a prezzi sostenibili per i nostri cittadini ed il nostro tessuto produttivo; efficaci stimoli agli investimenti privati;
  6. portare avanti l’obiettivo di una piena autonomia europea in materia energetica basata sul principio della neutralità tecnologica e che sostenga la fase di transizione, specialmente nei settori industriali ad alta intensità energetica;
  7.  realizzare un percorso di decarbonizzazione che sia sostenibile per le nostre industrie, che non metta a rischio la competitività di settori come quello automobilistico e che utilizzi metodologie di calcolo delle emissioni improntante al principio della neutralità tecnologica ed impedire che l’impatto di una transizione non pragmatica ed ideologica si ripercuota sull’occupazione e sulla capacità di accesso al mercato da parte dei nostri cittadini.
  8. lavorare sulla semplificazione, sulla riduzione della burocrazia e dell’eccesso di regolamentazione per un quadro normativo europeo più chiaro e snello, riducendo drasticamente i costi amministrativi per le imprese, in particolare le Pmi;
  9. preparare il terreno per il negoziato sul prossimo bilancio europeo, opponendosi ad eventuali proposte di tassazioni aggiuntive per cittadini e imprese europee e attivandosi per garantire risorse adeguate ad affrontare le sfide collegate agli obiettivi della politica di coesione e della politica agricola, ma anche al tema della sicurezza e della difesa ed al rilancio delle competitività europea.
  10. lavorare per realizzare una politica di difesa che rinforzi le capacità operative degli stati nazionali europei nel quadro dell’alleanza Nato, in un quadro geopolitico in cui si registrano fortissime tensioni e conseguenti pericoli; obiettivo che si potrà raggiungere anche tramite l’introduzione di piani di garanzia pubblica per il finanziamento degli investimenti sia nell’industria della difesa sia nei settori tecnologici, logistici ed infrastrutturali, così come proposto dall’Italia in sede Ecofin dello scorso 11 marzo.
  11. continuare a mantenere al centro dell’agenda europea il tema della migrazione, in particolare concentrandosi su priorità quali: la lotta all’immigrazione irregolare anche con strumenti innovativi; lo sviluppo e il rafforzamento di partenariati paritari con i Paesi di origine e transito dei migranti; la pronta definizione di una lista UE di Paesi di origine sicuri; il negoziato sulla proposta di regolamento in materia di rimpatri, presentata recentemente dalla Commissione europea, sostenendo in particolare la prevista introduzione di centri di rimpatrio /’return hubs’ in paesi terzi;
  12. mantenere alta l’attenzione sui temi marittimi, che restano per il nostro Paese strategici e funzionali all’enorme potenziale di sviluppo e tutela per le nostre future generazioni.

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