Storie Web martedì, Dicembre 2
Notiziario

Nuova giornata di proteste dei lavoratori dello stabilimento ex Ilva di Genova che, dopo aver trascorso la notte nel presidio permanente allestito in piazza Savio, hanno dato vita a un corteo per le strade del ponente cittadino insieme agli operai di Ansaldo Energia, che ieri hanno occupato la fabbrica per protestare contro esternalizzazioni e decentramento, e ai lavoratori dello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente.

Il lungo corteo, aperto da uno striscione con scritto “Genova lotta per l’industria” e da una pala meccanica, ha raggiunto l’aeroporto del capoluogo ligure. L’ingresso dell’area partenze è stato occupato da centinaia di lavoratori e dalla pala meccanica. Il corteo ha poi ripreso la marcia verso il casello autostradale bloccando la viabilità.

«L’aeroporto – ha detto al megafono il coordinatore della Rsu Fiom Cgil dello stabilimento Acciaierie d’Italia di Genova, Armando Palombo – è bloccato per mandare un messaggio alla nazione che l’industria a Genova non si tocca. È un messaggio anche al governo e ai commissari: il lavoro non può fermarsi a Taranto, devono mandare i rotoli a Genova. Rimaniamo qua con la nostra pala meccanica, simbolo del lavoro, non delle chiacchiere del governo. Ne abbiamo piene le scatole. Questa è una battaglia comune. Difenderemo il nostro lavoro e l’industria a Genova con tutte le forze che abbiamo».

De Palma (Fiom), Palazzo Chigi dia una risposta ai lavoratori ex Ilva

«Ai lavoratori dell’ex Ilva, in occupazione a Genova e a quelli in mobilitazione a Novi Ligure e Racconigi, palazzo Chigi deve dare ora una risposta urgente. È inaccettabile il piano per chiudere l’ex Ilva. Noi non chiediamo cassa integrazione, ma un piano per il lavoro». Lo dichiara il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma.

Urso sente Regioni ed enti locali

Intanto, a seguito degli incontri che si sono tenuti lo scorso venerdì al Mimit sul futuro dell’ex Ilva e con l’obiettivo di garantire un confronto stabile con Regioni ed enti locali nei territori che ospitano gli stabilimenti, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha convocato una serie di riunioni con le istituzioni territoriali interessate, d’intesa con le stesse Regioni ed enti locali. I tavoli mirano a definire le migliori condizioni per il rilancio del gruppo siderurgico e a valutare ulteriori investimenti produttivi nelle aree disponibili, in particolare a Taranto e Genova.

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