Storie Web mercoledì, Dicembre 18
Notiziario

La prima annata di vini risale al 2010, quando “L”Astemia Pentita” ha scompigliato la tradizionale compostezza delle Langhe, con uno stile distintivo e, perché no, provocatorio, dalla forma delle bottiglie all’architettura della cantina fino al doppio apostrofo (no, non è un errore di battitura). Del resto si autodefinisce «la cantina più anticonformista di Barolo, in cui arte del vino e design si incontrano per un’esperienza multisensoriale».

È lo stile della sua fondatrice, Sandra Vezza, la cui storia di donna di Langa che, astemia, non può gustare i suoi vini ha dato l’idea del nome. E che, non è un caso, ha rilevato anche lo storico marchio di design Gufram, irriverente e innovatore. Ora per la Cantina arriva il cambio di nome, che diventa più immediato, ma al contempo, se vogliamo, ancora più smaccato, scomparendo il pentimento e restando solo L”Astemia, come ormai del resto la chiamavano già i clienti.

La forma delle bottiglie diventa più convenzionale e l’obiettivo di produzione punta al raddoppio: in 5 anni i 17 ettari vitati dovrebbero arrivare a 27 ettari e le attuali 70mila bottiglie (distribuite in 15 etichette di cui 15mila sulle bottiglie di Barolo) dovrebbero raggiungere le 150mila con la vendemmia 2029. In termini di fatturato l’obiettivo è passare da un milione a oltre 1,5 milioni. Intanto è stato completato il passaggio al biologico di tutti vigneti.

«La maggior parte delle nostre referenze subirà un aumento di produzione grazie all’entrata in funzione di tutti gli ettari vitati – spiega il direttore commerciale Marco Cossaro – . Quella con il maggior incremento sarà la bollicina del metodo classico “Charley”. Dalle 10mila bottiglie di Alta Langa Docg del 2024, la capacità produttiva con l’entrata in funzione di tutti i vigneti ci permetterà di arrivare a 25mila bottiglie tra 5 anni. Il Viognier, prodotto per la prima volta con una produzione limitata di 600 bottiglie entro il 2028 arriverà a più di 5mila bottiglie. Ma crescono anche le produzioni dei vini rossi della tradizione: Barbera e Nebbiolo che arriveranno a 20mila bottiglie ciascuno. Vogliamo aggiungere e rafforzare le referenze per prevedere e rispecchiare i trend di consumo, con l’obiettivo ultimo di avere a disposizione i giusti strumenti per continuare a promuovere e valorizzare il patrimonio delle Langhe, nel nostro caso il Barolo Cannubi».

«La nostra è una sfida continua – afferma Sandra Vezza – ma è nel nostro Dna puntare sempre più in alto, senza mai perdere di vista la nostra identità e il legame con queste terre. Dal 2010 non abbiamo smesso di studiare, migliorarci ed essere complici coi nostri vigneti. Abbiamo unito il meglio del passato con gli strumenti del futuro per restituire in un bicchiere la magia di queste colline».

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