La guerra commerciale, che ieri ha segnato un nuovo picco con l’annuncio di Donald Trump di dazi del 25% sulle auto importate negli Usa a partire dal 2 aprile, continua ad avere un forte impatto sui mercati anche se oggi le piazze europee hanno limitato i danni nel finale.
Gli indici infatti sono partiti in deciso ribasso ma hanno recuperato poco prima della chiusura. La migliore è stata Milano, unica sopra la parità, chiudendo con un +0,1% che in uno scenario del genere è decisamente un risultato positivo. La peggiore è invece stata Francoforte, giù dello 0,77% appesantita, manco a dirlo, dal settore automotive. Piazza Affari ha in particolare beneficiato del sostegno di titoli “nostrani”, ossia di società che operano prevalentemente nel nostro Paese, come le utility.
Cosa ha detto Trump mercoledì sera
Il presidente Usa, Donald Trump, ha parlato in diretta tv per annunciare dazi del 25% sulle auto importate: “È l’inizio della liberazione dell’America” ha promesso Potus, aggiungendo: “Se le aziende produrranno le auto negli Stati Uniti, non ci saranno dazi”. L’inquilino della Casa Bianca ha spiegato che le tariffe maggiorate incoraggeranno i produttori di automobili a investire negli Stati Uniti: “Stanno già cercando siti”. Le maggiorazioni dovrebbero entrare in vigore dal 2 aprile e, grazie a esse, ha spiegato Trump, gli Usa incasseranno “tra i 600 milioni e un trilione di dollari in due anni”. Non è chiaro se i pezzi di ricambio per le auto saranno esclusi dai dazi. Trump si è limitato a dire: “Queste tariffe si aggiungeranno a quelle esistenti già in vigore”.
La Ue: “Pronti a reagire con fermezza”
“Il punto non è se siamo rimasti sorpresi o meno. Il punto è se siamo preparati o meno. E la risposta è sempre sì: siamo preparati a salvaguardare i nostri interessi economici e, se necessario, forniremo una risposta ferma, proporzionata, solida, ben calibrata e tempestiva a qualsiasi misura ingiusta e controproducente da parte degli Stati Uniti”: mette subito le idee in chiaro, il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, nel briefing quotidiano con la stampa. “Voglio sottolineare ancora una volta che la nostra priorità è trovare una soluzione negoziata, una soluzione che funzioni per entrambe le parti, per l’Ue e gli Stati Uniti, una soluzione che rafforzi il nostro rapporto commerciale ed economico, che è, a prescindere, il più prezioso e importante al mondo. Vogliamo costruire quel rapporto, non distruggerlo, e crediamo che le misure annunciate dagli Stati Uniti vadano nella direzione completamente sbagliata” ha aggiunto Gill.
“Naturalmente, stiamo parlando con alleati e partner globali in tutto il mondo sull’impatto” dei dazi Usa verso l’Ue, “perchè crediamo che queste misure avranno un impatto dannoso, non solo sull’Ue e sugli Stati Uniti, ma sull’economia globale. Questa è una delle molte ragioni per cui stiamo cercando, e investendo tanto tempo e sforzi, per evitare che accadano. Quindi, naturalmente, stiamo parlando con diversi Paesi riguardo a queste tariffe drastiche e dannose annunciate dagli Stati Uniti, perchè danneggiano tutti” ha poi precisato il portavoce.
“L’elenco finale dei prodotti sui quali proporremo ai nostri Stati membri di adottare contromisure sarà ben selezionato per creare il massimo impatto sugli Stati Uniti e ridurre al minimo l’impatto sulla nostra economia europea, e questa è una scelta che dovremo fare in modo molto giudizioso e ben calibrato” ha concluso.
Annunciati dazi sulle auto (Ansa)
26/03/2025
La posizione dell’Italia
“La nostra posizione è molto chiara: siamo contrari a una guerra dei dazi. Dobbiamo affrontare tutti i settori, uno per uno, sempre facendo riferimento al lavoro del commissario europeo Sefcovic che dovrà poi elaborare una lista degli eventuali settori dove ci saranno dei dazi europei’. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i cronisti alla Camera. “Certamente i dazi non sono mai una buona notizia, bisogna assolutamente scongiurare la guerra dei dazi, ma discutendo, parlando, avendo sempre i nervi saldi”, ha sottolineato.
La reazione del Messico
La presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha dichiarato che il suo governo prenderà provvedimenti per proteggere i posti di lavoro e le imprese del suo paese di fronte alla decisione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di imporre dazi del 25% sulle importazioni di automobili negli Stati Uniti. “Daremo una risposta complessiva a quanto annunciato sull’acciaio e l’alluminio, a quanto annunciato sulle automobili e a quello che seguirà dopo il 2 aprile. Dobbiamo difendere i posti di lavoro e le imprese messicane, sempre sotto il principio di sovranità”, ha dichiarato la presidente: ‘Quello che vogliamo è che nessun posto di lavoro venga perso”.
La decisione della Ferrari
Ferrari risponde ai dazi sull’importazione di auto di provenienza europea negli Stati Uniti alzando fino al 10% i prezzi delle “rosse” sul mercato stelle e strisce. “Ferrari aggiornerà la propria politica commerciale”, fa sapere la casa di Maranello in una nota: “Le condizioni commerciali rimarranno invariate per gli ordini di tutti i modelli importati prima del 2 aprile e per gli ordini delle seguenti tre famiglie (Ferrari 296, SF90 e Roma), a prescindere dalla data di importazione”.