Storie Web mercoledì, Dicembre 18
Notiziario

Sulla scorta di una domanda di mercato che sta già da tempo privilegiando i vini bianchi e spumanti ai rossi fermi, persino il Lambrusco si dà “una mano di bianco”. Nei giorni scorsi infatti sono state approvate dal Consorzio di tutela alcune modifiche del disciplinare di produzione, tra le quali, oltre alla definizione di alcune nuove sottozone è prevista la tipologia bianco nello spumante del Lambrusco di Sorbara Doc.
La novità, quindi, riguarda solo una delle quattro Doc del Lambrusco anche se una delle più importanti dal punto di vista dei volumi.

«A partire da oggi – dicono al Consorzio di tutela del Lambrusco – il Lambrusco di Sorbara Doc potrà essere proposto anche in bianco nella versione Spumante. Un’aggiunta che rappresenta la naturale conclusione di un percorso avviato dai produttori, che già da diversi anni realizzavano questa tipologia di prodotto con ottime risposte da consumatori e addetti ai lavori». Solo che i pionieri che si erano lanciati nella versione bianca potevano etichettarlo solo con nomi di fantasia e in assenza della modifica del disciplinare non potevano riportare in etichetta “Lambrusco di Sorbara Doc”. Con la modifica del disciplinare invece diventa possibile.

Il Lambrusco in versione spumante bianco non è l’unica novità che è stata introdotta dal Consorzio.
«Tra queste – spiegano al Consorzio – c’è l’introduzione della sottozona Monte Barello all’interno della denominazione Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc per la produzione di vini frizzanti. La sottozona comprende un areale posizionato nella zona prevalentemente collinare che abbraccia il borgo di Castelvetro e dovrà rispondere a specifici requisiti, tra cui una resa per ettaro più bassa, la raccolta a mano delle uve e l’uso di Lambrusco Grasparossa in purezza».

Importanti aggiornamenti anche nel disciplinare del Reggiano Doc, con una modifica che non riguarda nello specifico il Lambrusco ma punta a dare risalto ad un’altra varietà molto tipica e rappresentativa del territorio. È stata infatti introdotta la tipologia “Fogarina” e aggiunta l’unità geografica Gualtieri.

«Siamo felici di poter chiudere il 2024 con l’aggiornamento dei nostri disciplinari – ha commentato il presidente del Consorzio di tutela Lambrusco, Claudio Biondi -. Si tratta di un percorso avviato da diversi anni volto a rispondere ad esigenze del territorio per far sì che i disciplinari valorizzino sempre più la qualità e le peculiarità delle nostre produzioni di eccellenza».

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