Il Tribunale di Monza ha disposto l’imputazione coatta per Emanuela Maccarani. L’allenatrice delle “Farfalle” andrà a processo per maltrattamenti. Archiviata la posizione dell’assistente, Olga Tishina.
La giudice del Tribunale di Monza, Angela Colella, ha deciso di respingere la richiesta di archiviazione dell’inchiesta per presunti maltrattamenti a carico di Emanuela Maccarani e di ordinare agli inquirenti di formulare l’imputazione coatta. La Procura dovrà, quindi, chiedere il rinvio a giudizio per la direttrice dell’Accademia internazionale di ginnastica ritmica di Desio (in provincia di Monza e della Brianza). Accolta, invece, l’archiviazione per la sua assistente Olga Tishina.
La richiesta di archiviazione della Procura
Maccarani e Tishina erano indagate dalla Procura di Monza per i presunti maltrattamenti che sarebbero stati commessi durante gli allenamento, “almeno dal 2020”, delle “Farfalle”. A entrambe venivano contestati “metodi non conformi ai doveri di correttezza e professionalità” attraverso “pressioni psicologiche provocando disturbi, anche alimentari, alle ragazze”.
A chiedere l’archiviazione sono stati gli stessi pubblici ministeri, Cinzia Citterio e Manuela Massenz, titolari del fascicolo d’indagine. Per le inquirenti, infatti, gli episodi che avrebbero potuto essere considerati penalmente rilevanti sarebbero stati “frammentari” e comunque non abituali. I magistrati avevano comunque stigmatizzato l’operato delle allenatrici.
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L’opposizione all’archiviazione e la decisione della giudice
Durante l’udienza del 13 dicembre scorso, l’ex atleta azzurra Anna Basta, che insieme alla compagna di squadra Nina Corradini aveva denunciato i metodi di allenamento di Maccarini e Tishina, si era opposta alla richiesta di archiviazione tramite l’avvocato Giovanni Battista Frisoli.
Quasi tre mesi più tardi, la giudice Colella ha deciso di accogliere la richiesta di archiviazione per Tishina e di respingere quella per Maccarini. L’allenatrice sarà, quindi, rinviata a giudizio per maltrattamenti e presto verrà fissata una nuova udienza preliminare.