L’Assemblea popolare nazionale, la camera bassa del Parlamento in Algeria, ha votato all’unanimità un disegno di legge che criminalizza il colonialismo francese nel Paese nordafricano tra il 1830 e il 1962. La votazione si è svolta durante una seduta pubblica alla presenza di Ibrahim Boughali, presidente della Camera dei deputati, trasmessa dalla Tv di Stato. La sessione è iniziata con la messa ai voti degli emendamenti apportati agli articoli del progetto di legge, che sono stati tutti approvati dai membri dell’Assemblea popolare nazionale.
L’iniziativa giunge in un momento in cui le relazioni tra Parigi e la sua ex colonia nordafricana attraversano una fase di tensione senza precedenti, legata ai dossier del Sahara occidentale, dell’immigrazione e della memoria del passato coloniale dell’Esagono nel Paese maghrebino. Prima dell’adozione di questo disegno di legge, numerosi tentativi parlamentari per criminalizzare il colonialismo francese erano stati ostacolati fin dal 1984. Iniziative del 2001 e del 2011, guidate da diversi deputati, non erano state approvate, per motivi politici legati alle relazioni bilaterali con la Francia. Il testo finale della legge comprende 26 articoli e punisce tutte le pratiche coloniali che hanno compromesso la struttura politica, sociale, economica, culturale e religiosa dell’Algeria tra il 14 giugno 1830 e il 5 luglio 1962. La legge definisce queste azioni come “crimine di Stato compiuto, non soggetto a prescrizione”.
La legge individua più di 30 tipi di crimini collegati all’occupazione francese, tra cui esperimenti e detonazioni nucleari nel deserto, uccisioni di civili, uso di armi non convenzionali e divieto di ritorno per i resistenti esiliati. Previsti anche crimini come saccheggio del patrimonio statale, detenzioni arbitrarie, deportazioni forzate e confische di proprietà. Inoltre, il provvedimento sanziona le violazioni della memoria nazionale e l’esaltazione del colonialismo francese, prevedendo pene detentive da cinque a dieci anni e la perdita dei diritti civili e politici.
La legge obbliga lo Stato algerino a perseguire il riconoscimento ufficiale, le scuse e il risarcimento da parte della Francia per le azioni coloniali. Il testo include anche norme contro le “corti speciali”, la detenzione forzata e il raduno dei civili in campi di concentramento, strumenti usati dall’autorità coloniale per isolare la popolazione dai resistenti. Altre disposizioni riguardano la privazione dell’istruzione, lo sfruttamento sessuale e la conversione forzata, nonché il conferimento di titoli umilianti ai cittadini e il reclutamento obbligatorio nelle forze armate francesi durante le due guerre mondiali.






