Il campione di nuoto scioglie le tensioni della platea dopo il botta e risposta avvelenato tra le ex schermitrici avvenuto durante la festa del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro.
Gregorio Paltrinieri è sul palco delle Fiamme Oro che celebrano i 70 anni del Gruppo Sportivo della Polizia. Le stoccate avvelenate tra Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca hanno creato profondo imbarazzo per le parole a corredo di una rivalità reciproca che arriva da lontano, spinta, spinosa e senza perdono né esclusione di colpi. Nonostante il consesso ufficiale, non c’è stata mano tesa ma solo tintinnio di armi: sciabolate più che tocchi di fioretto.
Il campione di nuoto ironizza su quel botta e risposta, si prende la scena e gli applausi (oltre ai complimenti del conduttore, apparso impacciato al cospetto delle ex schermitrici) per la battuta che fa non appena gli passano il microfono durante l’evento nel Palazzo dei Congressi all’Eur di Roma. Ha il sorriso sulle labbra ma si muove come un elefante in un negozio di cristalli: qualunque cosa dica, c’è il rischio di sbagliare e la butta sul sarcasmo: “Bellissimi i messaggi… io non ho nessun messaggio di pace da mandare. Anzi, ognuno sta nel suo che è meglio”.
La platea applaude, il presentatore gli dice “bravo”: il caso è chiuso (per il momento) con una bracciata poderosa. Intervistato dalla Rai, Greg si concentrerà su altro. “Le Olimpiadi di Parigi e di Los Angeles sono entrambe lontanissime nei miei pensieri. Ora non penso alle gare, voglio guarire il gomito (che s’era fratturato nella serata di chiusura dei Giochi). Per il futuro conta solo arrivare bene all’Olimpiade”.
Di Francisca e Vezzali litigano in pubblico: “Facciamo pace”, “Impara il rispetto”. Cosa è successo
Cosa è successo tra Di Francisca e Vezzali sul palco delle Fiamme Oro
Il presentatore aveva posto a Di Francisca la classica domanda che si fa uno sportivo che ha chiuso la carriera agonistica: ovvero, la sua vita dopo la scherma. “Ti senti più scrittrice o opinionista”, è il quesito che le viene posto. “Né l’una né l’altra… meglio che sto zitta perché come parlo faccio danni”. I danni menzionati fanno riferimento al commento espresso in Rai a corredo della soddisfazione di Benedetto Pilato (“è il giorno più bello della mia vita”) per il quarto posto alle Olimpiadi (“ci fa o ci è… è fuori da ogni logica”). Per quei giudizi scoppiò il caos e non bastarono le sue scuse per placare la coda polemica.
Nel prosieguo della risposta l’ex fiorettista marchigiana credeva di aver trovato anche il varco giusto per “approfittare dell’occasione e mandare un messaggio di pace” a Vezzali. Non immaginava quale sarebbe stato il trattamento riservatole. “Ti stimo dal punto di vista sportivo perché sei stata una grandissima campionessa e un grandissimo talento, però per quanto riguarda il livello umano diciamo che non sei proprio il massimo. Quando imparerai a rispettare le persone…”. Boom! Tanto è bastato per trasformare un appuntamento di festa in una sorta di regolamento di conti pubblico.
Perché tra le due ex schermitrici non corre buon sangue
Vezzalicidio. Il termine usato nell’autobiografia da Elisa Di Francisca è il vaso di Pandora dal quale scaturiscono le storie tese con Valentina Vezzali, fino al battibecco nel giorno della celebrazioni del Gruppo Sportivo della Polizia. L’aveva battuta ai Mondiali di Antalya nel 2009, soffiato la medaglia ai Mondiali di Parigi nel 2011, sconfitta nello stesso anno ai campionati italiani ai campionati italiani. E ancora: da Londra 2012 Di Francisca era tornata a casa con la medaglia d’oro al collo mentre la collega s’era dovuta accontentare del bronzo.
Allora si lasciò prendere la mano e scherzò parlando della possibilità di aprire una gelateria: “Se entra Vezzali e mi chiede la crema le dico che è finita. E così col cioccolato o con tutti gli altri gusti”. La replica fu altrettanto sferzante. “Se proprio vuole privarmi del gelato, lo faccia non da dietro un bancone ma in pedana… e lì ne ha da mangiare”.